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Quattro mosche di velluto grigio

Regia di Dario Argento vedi scheda film

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La recensione su Quattro mosche di velluto grigio

di Mr Rossi
6 stelle

Un giallo thriller di Dario Argento alla prima maniera, quando gli bastava poco per spaventare il pubblico. Colonna sonora da film strappalacrime. Con quello che Argento ha girato dopo, oggi questo suo vecchio film è da considerarsi un capolavoro.

 

Terzo giallo-thriller di Dario Argento ormai già stufo e fin troppo imitato da registi mediocri, tanto che dopo questo film cambiò genere con esiti deludenti per poi tornare al thriller con una dose maggiore di sangue e violenza. Tipico giallo italiano all’ americana degli anni settanta con trama contorta, spettacolari omicidi e dei personaggi sospettabili dove il colpevole dei delitti che alla fine salta fuori è il meno sospettabile di tutti, con un movente assurdo quanto ridicolo (vuole perseguitare e uccidere chi assomiglia fisicamente al defunto padre che lo fece rinchiudere in manicomio).

 

  Certi personaggi secondari da commedia, tra i quali si nota di più quello di un sentenzioso barbone interpretato da un insolito Bud Spencer, che alla fine del film salva il protagonista senza mollare un pugno, smorzano l’ atmosfera angosciante che si stringe attorno a un suonatore di batteria vittima delle persecuzioni di un misterioso assassino. Cast di attori e attrici poco noti, di discreta presenza e basta, come il monoespressivo protagonista americano Micheal Brandon, la cooprotagonista inglese Mismy Farmer e la francese Francine Recette. Tra gli interpreti italiani, a parte il citato Pedersoli alias Spencer, si notano Stefano Satta-Flores e Oreste Lionello nei ruoli di due intellettuali da salotto e da baracca ma è sicuramente più grottesco di loro quell' investigatore privato gay che si vanta con il suo nuovo cliente di non aver mai risolto un caso in vita sua, interpretato da un attore francese.

 

   Le musiche del fu maestro Ennio Morricone sono talvolta efficaci ma il malinconico tema di fondo è decisamente più adatto a un film strappalacrime o allo spot di un lassativo. Un film di noto regista ma dimenticato perchè irreperibile per anni sul mercato dell’ home video italiano e poco trasmesso in televisione  a causa di complicate beghe legali tra il regista e un produttore francese. Rispetto agli ultimi film del regista, banali e brutti oltre ogni dire, questo suo misconosciuto film dei suoi primi tempi è diventato un film da rivedere.

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