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Quadrophenia

Regia di Franc Roddam vedi scheda film

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La recensione su Quadrophenia

di sasso67
8 stelle

Bellissimo film di (de)formazione, con musiche anni Sessanta, prevalentemente dei Who, dal cui omonimo album del '73 deriva il titolo e il soggetto. "Quadrophenia" sembra un ideale e putativo seguito rabbioso di "Tommy", ma, grazie alla regia di Franc Roddam, si apparenta più strettamente al free cinema dei primi anni Sessanta, che è poi il periodo in cui si svolge la vicenda del film. La regia meno svolazzante rispetto a quella di Ken Russell, la fotografia più livida rispetto al primo musical dei Who caratterizzano il realismo di questo film che ci racconta di un giovane visto allo stesso tempo con rabbia e tenerezza e di una generazione (My Generation risuona più d'una volta) compressa tra gli adulti conformisti e/o alcolizzati e una rivolta sociale che tarda a materializzarsi e si manifesta sotto forme distorte (gli scontri, magnificamente illustrati, tra mods e rockers di Brighton). Molto bravo il protagonista Phil Daniels (ma che fine ha fatto?) e buono il debutto cinematografico, in una particina, importante, di Sting. Solo per triste curiosità, riporto il giudizio critico di Morando Morandini: "...un cocktail di musica, rumore, schiamazzi, violenza, sesso, profanazioni, parolacce, all'insegna della nostalgia (redditizia) degli anni Sessanta con la loro rabbia ribellistica contro il sistema". Si commenta da solo.

Su Franc Roddam

In questo film dimostra di sapere il fatto suo in quanto regista, forse uno dei pochi che negli anni Settanta hanno saputo far rivivere lo spirito del Free Cinema. Peccato che sia quasi scomparso ed abbia comunque avuto poche occasioni per far valere le proprie qualità.

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