Regia di Tsui Hark vedi scheda film
Oramai anche l'action movie di Hong Kong si è omologato, uniformandosi ai gusti anestetizzati di un pubblico assuefatto al cinema d'azione stereotipato americano. Tsui Hark, celebre esponente di quel glorioso cinema orientale a cui appartiene anche John Woo, torna in patria, dopo le assai deludenti esperienze d'oltreoceano con Van Damme protagonista, ma si fa produrre il suo film dagli americani, dato che la distribuzione è targata Sony. Purtroppo però "Time and tide" non aggiunge nulla di nuovo al genere: certo le solite sequenze d'azione coreografiche, la solita violenza stilizzata, il solito mix di azione e commedia, i soliti amici che nel bisogno si aiutano, il solito passato con cui chiudere definitivamente i conti, le solite donne, questa volta incinte, per le quali si agisce e con le quali si vorrebbe ricominciare da capo una nuova vita. Tutto come da copione, ma senza un barlume di novità e alla lunga il gioco, che negli anni ottanta poteva apparire innovativo e geniale, oggi si fa ripetitivo, monotono, meccanico, vuoto, rumoroso e poco coinvolgente. Tsui gira la sua storia quasi come un fumetto, con incredibili ed improbabili sequenze acrobatiche, vertiginosi movimenti di macchina, riprese spiazzanti e intriganti, montaggio brillante, sparatorie e combattimenti come se piovesse, riprese velocissime, ritmo scatenato, inseguimenti alla Friedkin (imperdibile un viaggio ad altissima velocità in retromarcia), attori come burattini, capaci dei più assurdi movimenti plastici e delle più atletiche prestazioni: il divertimento è assicurato, non ci si annoia, ma sembra di avere già visto tutto, l'emozione latita, la sorpresa non scatta, il coinvolgimento è minimo. Un'operazione tutto sommato inutile, troppo simile ai numerosi prodotti di genere che inflazionano gli schermi, ben lontana da quel cinema rivoluzionario che colpì tanto Hollywood e di cui sembra solo un pallido e stanco esemplare, purtroppo già fuori tempo massimo.
Voto: 5
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