Regia di Mauro Bolognini vedi scheda film
La nostalgia per il tempo perduto è sempre in agguato e ti fa essere spontaneamente indulgente, specie se poi ottenuta con una fotografia in bianco e nero eccellente, come in questo film. Che dire? Adoro gli interpreti, i luoghi, i tempi, tutto. Ma la sceneggiatura e i dialoghi non sono eccezionali, e per me sono molto importanti. Un peccato. Qua e là qualche battuta riesce a smuovere un accenno di sorriso, ma all'epoca c'era di molto meglio. Gino Cervi che prova a parlare in romanesco, fa tenerezza, ma nel ruolo è perfetto. La Lualdi è una delle attrici più belle di sempre del cinema italiano, dal viso delicato, i lineamenti cesellati, la splendida bocca elegante e sensuale, quindi merita da sola la visione del film. Non ci ha mai fatto vedere molto del fisico, ma in quegli anni era difficile. Interlenghi posso solo invidiarlo, mi sono sempre chiesto "Ma che ci avrà trovato la Lualdi?", che era sicuramente molto meno bello di lei, ma poi col tempo ho capito che le donne hanno (giustamente) criteri tutti loro, e Interlenghi era un simpatico guascone, cosa che ha sempre acchiappato molto. Anche lui, perfetto nel ruolo. Cosetta Greco, la femmina che tutti noi giovani di quegli anni (più o meno) avremmo voluto incontrare. A proposito. Il film è molto 'perbene', ma la realtà era ben diversa. Interlenghi che, al dunque, rinuncia ad avere un rapporto con la Greco perchè lei è la moglie di uno molto più grande di lui con cui gioca a boccette, non è verosimile, ma figuriamoci! Avere un'avventura, di quei tempi, era una fortuna da non lasciarsi scappare, da sognarci sopra per lunghe notti e conservare gelosamente nella memoria. Per i sensi di colpa c'era tempo..
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