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La zona d'interesse

Regia di Jonathan Glazer vedi scheda film

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La recensione su La zona d'interesse

di 0372
9 stelle

La Zona d’interesse è indubbiamente un capolavoro, non solo perché rinnova (e ve ne è sempre l’urgenza) la memoria dell’olocausto, che dovrebbe mettere in guardia l’umanità dal ripetersi di certi orrori disumani, ma perché è un film pieno di idee originali proprio dal punto di vista cinematografico.

E’ un’opera che lavora sulla sottrazione, sul non vedere, sull’intuire (basandosi su quello che abbiamo già visto), sull’immaginare (e sappiamo come l’immaginazione sia una macchina potentissima molto più di qualsiasi sceneggiatura anche orrorifica).

E’ emblematica la scena iniziale: non si vede nulla, tant’è che si pensa ad un guasto tecnico, ma si sentono urla e clangori di vario tipo, poi, improvvisamente, la scena idilliaca di famiglie in riva al fiume nel verde con gli uccellini che cantano.

L’assurdità di vivere in una casa vicino al famigerato campo di prigionia che neppure oso scrivere è simmetricamente corrispondente all’assurda paradossalità di un’apparente vita normale, anche di successo in mezzo alla bellezza dei fiori e dei loro profumi mischiati ai fumi dei crematori.

Tutto il film ruota sul contrappunto tra una normalità artificiale, come pescare in un fiume ed essere quasi travolti dalla cenere sversata in acqua dal campo di concentramento o fare carriera nei quadri amministrativi della fanatica macchina della sterminio (che sembra funzionare come tutte le imprese moderne, con attenzione alla logistica, ai trasporti ed all’efficienza senza considerare di quali carichi si parli) e l’orrore di suoni e di urla strazianti, che i protagonisti fingono di non sentire e che toccano alcuni di loro.

Questa stridente stonatura che pervade il film e la magistrale quanto difficile da ascoltare colonna sonora si rileva sia a livello "macro", ossia sul piano generale degli eventi storici che ben conosciamo, ma anche a livello "micro" ossia la vita della famiglia dei protagonisti apparentemente felice e perfetta ed invece piena di ombre e di segreti inespressi.

Le interpretazioni attoriali sono magistrali e la regia geniale. Il sonoro sorprendente.Perchè discutere della vittoria dell’Oscar?

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