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La zona d'interesse

Regia di Jonathan Glazer vedi scheda film

Commenti brevi
  • Campo. La ragazzina col vestito infrarosso che scava nel mucchio dell'umano concime per nascondervi calorie. Controcampo. L'utile idiota in giardino a isolare le cuscute migliori. Fuoricampo. Szmul Zacharias, che ascolta gorgogliare il ribollente Prato di Primavera. (Gli umanoidi di Under the Skin hanno vinto e dominano il mondo facendone macello.)

    leggi la recensione completa di mck
  • Jonathan Glazer dirige un film cupo ed ovattato sulla banalità del male con una fotografia spettacolare di Lucas Szal Steven Spielberg lo ha definito dopo il suo “Schindler list” il miglior film sull’olocausto. La zona di interesse un film comunque obbligatorio.

    leggi la recensione completa di claudio1959
  • Mors tua vita mea, insomma niente di nuovo sotto il sole. In fondo, già si sapeva che la maggioranza delle persone diventa insensibile alle disgrazie altrui. Lo vediamo tutti i giorni. Chissà se fra qualche anno faranno un film sul genocidio della Palestina. Ne dubito.

    commento di gruvieraz
  • Devo dire la verita' con molto rammarico perche' il film mi ha parzialmente deluso.....semplicemnete perche' non mi ha coinvolto come mi aspettavo.Ho dovuto cercare emozioni che alla fine erano esterne al movente principale....non mi sono bastati i suoni i rumori le indifferenze dei protagonisti (gravi).Forse troppo sopravvalutato....

    commento di ezio
  • Il film ci fa sentire l'orrore ( nei rumori cupi dei forni, nelle urla e spari oltre le mura del campo),ci mostra l'indifferenza della famiglia tedesca che vive la sua felicità egoistica, la fredda mente del burocrate che pianifica la morte. Le fiabe e la storia della bambina polacca sono filmate in negativo ,il bene che fine ha fatto? Angosciante

    commento di alfbester
  • A me non e' sembrato un gran film, dobbiamo lavorare con l'immaginazione e estrapolare sentenze dai discorsi a volte noiosi, non merita il nobel

    commento di poeta9491 1
  • Ben rappresentato il nostro essere disinteressati alle tragedie e agli orrori che non ci coinvolgono direttamente. Oppure si è complici perché deciso dall’alto. Di sicuro impatto emotivo ma poco approfondito. Non penso che abbia meritato l’Oscar come miglior film straniero, al posto di "Io capitano" di Garrone.

    commento di iro
  • Che delusione! Il film è concentrato a dimostrare l'insensibilità delle SS (sai che novità) e delle loro famiglie, ma non c'è alcuna storia o trama da raccontare e che si dipana. E' davvero tutto lì. Non capisco vermanete tanto entusiasmo. Voto: 4

    leggi la recensione completa di ForestOne
  • «Pensa che mi chiamano la regina di Auschwitz. Eh, ci credo, d'altronde guardati attorno!» Vero, attorno è tutto un fiore. Peccato per quel muro grigio che disturba il panorama. In più quelli non stanno zitti un attimo, se almeno educassero i loro figli a non lamentarsi troppo! Hannah Arendt all'ennesima potenza!!!

    commento di pippus
  • Ma quale capolavoro! Suvvia. Un film di una noia mortale e più furbo di mille volpi messe assieme. Comunque, è vero che la volpe è furba?

    leggi la recensione completa di 79DetectiveNoir
  • Il quarto film di Glazer è uno dei più significativi e originali mai realizzati sulla Shoah. Sovrapponendo efficacemente gli apparati auditivi e visivi, fa percepire col sonoro lo straziante orrore negato allo sguardo e alle proprie coscienze; e con le agghiaccianti suggestive immagini la sconvolgente indifferenza e oscurità dell’Uomo. Memorabile.

    commento di Antonio_Montefalcone
  • Un film che diventa un’installazione artistica dell’orrore

    leggi la recensione completa di siro17
  • Se Schindler's list toccava il cuore e Il pianista toccava l'anima La zona d'interessa li penetra e li spezza.

    leggi la recensione completa di imperiormax89
  • Purtroppo (o per fortuna?) l'operazione cinematografica riesce così bene che alcuni spettatori non si angosciano affatto! Come se anche noi spettatori, al pari del comandante Höss e della sua famiglia, fossimo protagonisti e comparse della banalità del male. Voto: 7-

    leggi la recensione completa di andenko
  • Bellissimo, struggente e tremendo.

    leggi la recensione completa di Carlo Ceruti
  • Super angosciante - troppo concettuale

    commento di LordClam
  • Oltre il giardino c’era Auschwitz.

    leggi la recensione completa di yume
  • La banalità del male

    leggi la recensione completa di unicorno22
  • In The Zone of Interest, lo sterminio e le torture non si vedono, tuttavia si respirano in ogni fotogramma, evocati dai rumori sinistri che di tanto in tanto si stagliano, sotto la forma di uno score acido, su immagini a schermo interamente nero (come al morte) o rosso porpora (come il sangue).

    leggi la recensione completa di pazuzu