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Spider-Man: Across the Spider-Verse

Regia di Joaquim Dos Santos, Kemp Powers, Justin K. Thompson vedi scheda film

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La recensione su Spider-Man: Across the Spider-Verse

di Marco Poggi
7 stelle

C'è caos nel ragnoverso, provocato sia dal supercriminale la Macchia che dallo Spider-man Miles Morales, il quale si trova invischiato in una trama che lo costringe a scappare dagli altri Spider-men. Secondo film animato e psichedelico su Spider-man, dove anche l'Uomo Ragno cade nell'irritante vizio dei film americani spezzati in due.

C'è caos nel ragnoverso, provocato sia dal supercriminale la Macchia (che sembra sciocco e buffo, ma non lo è) che dallo Spider-man Miles Morales,  il quale si trova invischiato in una trama che lo costringe a scappare dagli altri Spider-men  (ha salvato un capitano di polizia di troppo, destinato a  morire, sacrificandosi per salvare un bambino). Secondo film animato e psichedelico su Spider-man: le azioni non mancano, come non mancano i colpi di scena e i pruriti adolescenziali di Miles verso Spider-Woman/Gwen Stacy. Le scene in borghese ci sono, sono poche, ma tutte toccanti, Il suo limite è che carbura troppo lentamente (non a caso, è una prima parte - sigh! -), anche se il risultato è discreto grazie alla varietà di uomini e donne ragno che vi compaiono. Irritante il vizio di spezzare in due i film, specie questo, la cui conclusione era prevista nel 2024, ma sicuramente verrà rimandata, per i soliti ritardi americani, perché la trama è intrigante, quanto i protagonisti adolescenti e attratti l'uno dall'altra, che hanno problemi anche coi propri cari (i padri di Gwen e Miles, infatti, sono entrambi poliziotti e tutti e due capitani) e benché non sia la storia ragnesca che io mi aspetterei di vedere in sala, anche in versione animata, brucia, in un colpo solo, tutte e tre le ragno-baggianate di Jon Watts, che ho dovuto patire dal 2017 al 2021. L'animazione è adulta, si direbbe quasi un ragno-film che ti aspettaresti dal regista Ralph "Fritz il Gatto" Bakshi (che, cosa incredibile, fra il 1968 al 1970, aveva curato davvero le prime avventure ragnesche a cartoni animati, facendogli vivere avventure sci-fi, pop, psichedeliche e fantasy), se avesse avuto i soldi e l'appoggio della Sony, che, almeno in campo Marvel animato convince, dopo tanti Marvel film live action dimenticabili e deludenti (qualcuno ha detto "VENOM" e "MORBIUS"?). Il film mi è piaciuto, anche se gli preferisco il primo, del 2018, presenta un supercriminale assurdo (la Macchia), ma anche un esercito di Uomini e Donne Ragno, dove primeggiano la Donna Ragno incinta afro-americana, Gwen Stacy (che di solito preferisco solo umana e senza ragno-poteri, come ai bei tempi), lo Spider-Punk, Peter B. Parker (mentore di Miles, qui in versione padre di una simpatica ragnetta rossa) e soprattutto Spider-man 2099, al secolo Miguel O'Hara, che ha l'ingrato compito di essere il ragno più tecnologico, ma anche il più antipatico di tutti. Resta il pessimo sport di allungare il tutto e di spezzare in due, tanto caro agli americani, però avercene altri ilm, come questo. 

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