Regia di Federico Fellini vedi scheda film
Il 1960 è l'anno perfetto per la Dolce vita. Non il 59, non il 61, il 1960 è proprio l'anno giusto.
La guerra era finita da ormai 15 anni e i segni lasciati da essa cominciavano a diventare meno evidenti. La popolazione italiana cercava altro, spinta da quel momento positivo che culminó con il boom economico, proprio nel 1960, qualcosa di diverso da ciò che fino a quel momento era stato dato da altri grandi registi italiani, come De Sica, Rossellini, Visconti, e dalla corrente Neorealista. Si abbandonano i problemi delle persone, quelle che la guerra l'avevano vissuta sulla propria pelle, e si comincia ad osservare un fenomeno, in continua evoluzione: la borghesia e il suo modo di divertirsi, di impegnare il proprio tempo, ovvero la famosa Dolce Vita descritta da Fellini.
Insulsa, frivola, ma tanto desiderata.
La vicenda viene raccontata da Marcello, un giornalista di gossip, al quale al suo fianco emergono delle figure che ancora oggi vanno in giro a caccia di scoop, a caccia di notizie, a sapere cosa la gente fa nel tempo libero( Fellini in questo caso è modernissimo e profetico).
Marcello è conosciuto da tutti, ma nessuno gli è veramente amico.
Le uniche persone vere che ha sono la sua ragazza,con cui ha un rapporto molto problematico e l'amico Steiner che però ha solo visto 4 volte. Il rapporto con la famiglia, soprattutto con il padre, è inesistente(si vede quando lo va a trovare a Roma).
Emma, più volte tradita, lo ama, ma lo stressa, lo inonda di richieste, di dimostrazioni di affetto, sembra volerlo tenere solo per se, cosa che Marcello non può accettare, a causa del suo lavoro, e non vuole, perchè comunque adora quel che fa . La scena in cui l'abbandona per poi tornare a prenderla è fondamentale: lui le dice che non la sopporta, che non può vivere con una persona che lo ridurrebbe a vivere nella noia, ma il mattino seguente, accortosi solo, torna a prenderla.
Intorno a Marcello e alle sue vicessitudini, si sviluppa la Dolce vita. La bellissima attrice svedese, il gruppo di nobili tedeschi, Margherita.
L'orgia finale è la chiara decadenza di Marcello, che si fa travolgere anche lui dall'ondata.
La ragazza che lui vede alla fine, incontrata precedentemente in un ristorante, è l'allegoria della semplicità, della vera vita. Ma Marcello, ormai infatuato ed inebriato dall'aver provato appieno la bellezza che crede di trovare nelle sue amicizie, non l'ascolta, andando via con il resto della comitiva.
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