Regia di Robert Benton vedi scheda film
Un anziano detective alle prese con il solito caso contorto: si comincia con un amico ucciso, presto si perde il conto dei cadaveri e si conclude con il funerale di un altro amico ucciso. Noir amabilmente citazionista, tipico degli anni ’70. Dirige Benton ma Altman produce, ed è probabile che non si sia limitato a fare qualche visita sul set: la sua mano si sente, e i debiti con Il lungo addio sono evidenti. Art Carney è un Elliott Gould invecchiato, corpulento, acciaccato, claudicante (l’attore lo era davvero, per una ferita di guerra), che abita presso una vedova e non ha una vita privata; fra l’altro anche lui è alle prese con un gatto (che forse implica un’allusione a Harry e Tonto, per il quale Carney aveva vinto l’Oscar). Un po’ deboli i personaggi femminili: Lily Tomlin petulante e svampita, Joanna Cassidy troppo agitata per fare la dark lady. Ma il risultato è più che godibile.
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