Regia di Alex Infascelli vedi scheda film
C’è un serial killer che s’aggira anche a Bologna, di quelli strani strani, che uccidono, si spogliano nudi e contemplano i propri crimini ascoltando in cuffia musiche rumorosamente sinistre. Malgrado la ferocia e la quantità di reati reiterati gli danno la caccia in pochi, anche se uno di questi è un ispettore dell’Unità Analisi Crimini Violenti, una specie di superpolizia dove, tra gli altri, comanda un antipaticissimo personaggio che parla come un fumetto senza ironia: aria talmente da duro da ridergli in faccia. Insomma: il primo film ricavato dalla prolifica verve del romanziere giallo di moda Carlo Lucarelli è più un pilot televisivo che un film da grande schermo: primi piani asfissianti, tensione da prime time, intrecci che si perdono al primo (s)nodo, caratteri tagliati con l’accetta, sfumature assenti, saccheggi indiscriminati a mezzo immaginario collettivo. L’ambizioso Infascelli proviene dalla pubblicità e si vede: gira come se il suo esordio dovesse durare trenta secondi, dirige malissimo gli attori (cade nella trappola anche la brava, intensa e bella Lorenza Indovina) e s’inerpica per strade impervie che, a volte, non riescono a percorrere nemmeno i grandi. Quasi un film.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta