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Evangelion: 3.0+1.01 Thrice Upon a Time

Regia di Mahiro Maeda, Katsuichi Nakayama, Kazuya Tsurumaki, Hideaki Anno vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Evangelion: 3.0+1.01 Thrice Upon a Time

di CineNihilist
9 stelle

Dopo 9 anni arriva finalmente nelle sale italiane l'ultimo capitolo della Tetralogia Rebuild di Evangelion firmata da Hideaki Anno, autore della serie anime assurta a culto non solo in Giappone, ma anche nel resto del mondo. Il successo inaspettato di una serie profondamente filosofica, sociopolitica e psicanalitica genera un fiorente franchise tra manga e merchandising, che spinge l'autore a ritornare sulla sua creatura facendone un remake cinematografico diviso in più capitoli.

 

I fan e gli appassionati della serie originale sin dall'uscita del primo capitolo nell'ormai lontano 2007 ne hanno criticato la natura commerciale e le controverse scelte narrative, trovando innaturale e confusa anche la gestione dei personaggi storici.
Di sicuro ad una prima visione superficiale - e soprattutto nostalgica - l'operazione Rebuild di Hideaki Anno può sembrare una pallida imitazione della serie originale con tanto di fanservice senza arte né parte, ma ad una visione più attenta i Rebuild non sono altro che una rilettura del mito di Evangelion da parte del suo demiurgo.
L'autore nipponico infatti non si abbandona ad un banale remake del suo capolavoro degli anni '90, ma cerca di interrogarsi sulle conseguenze che quest'ultimo ha generato sia in lui che nel mondo.

 

Hideaki Anno | AnimeClick.it

 

Neon Genesis Evangelion era infatti un'opera artistica figlia della sua depressione e profondamente critica sulla cultura otaku del suo tempo, tant'è che viene mascherata inizialmente come un anime mecha per ragazzi per poi diventare man mano una psicanalisi interiore dell'essere umano che ne sviscera complessi, drammi esistenziali e demoni interiori. Rendendola così nel tempo un'opera audiovisiva genuinamente terapeutica e profondamente empatica verso il suo pubblico di riferimento, nipponico e non, nonostante il suo finale criptico e surreale.
Il film cinematografico The End of Evangelion nasce così con l'intento di ultimare definitivamente la filosofia della serie, spingendo uno spettatore confuso e depresso ad uscire dalla sua comfort zone "2D" (e non) ed affrontare il mondo reale nelle sue numerose delusioni e sofferenze ma anche nelle sue gioie e piccole soddisfazioni, perché nonostante il fardello del vivere l'essere umano non smette mai di imparare e migliorarsi se non si relaziona con il prossimo.

 

scena

Evangelion: The End of Evangelion (2019): scena

 

Hideaki Anno riaggiorna tale poetica alla sua attuale condizione migliorata e quindi fuori dalla spirale depressiva in cui era assorto quando lavorava alla sua serie originale, donando quindi ai Rebuild un taglio più ottimista nei confronti della vita attraverso un percorso ugualmente tortuoso e complessato per Shinji, protagonista assoluto dell'universo di Evangelion, nonché alter ego dell'autore.
Adottando questo punto di vista i Rebuild non sono altro che una "ricostruzione" sia del mito fantastico e fantascientifico di NGE, sia una ricostruzione dell'animo tormentato di Anno che finalmente ha ritrovato una sua dimensione, soprattutto dopo aver conosciuto sua moglie.
Non è un caso che rispetto alla serie animata e al suo film conclusivo la tetralogia decide di adottare un taglio meno filosofico e più votato alla leggerezza della spettacolarità dell'azione (spesso sovrabbondando con l'animazione 3D), rendendo anche più caotica ed intricata la macrotrama fantastica e fantascientifica, che nel terzo capitolo raggiunge il suo punto critico e nel quarto il suo culmine, facendo intuire quanto sia un palese Macguffin tutta l'impalcatura che contorna la psicoanalisi interiore di Shinji, e in questo caso specifico anche di Gendo (suo padre).

 

Evangelion 3.0+1.0: Thrice Upon A Time Review | Game Rant – TechGameBox

Evangelion: 3.0+1.0 Thrice Upon a Time: A Thrilling Conclusion (Review) -  Loud And Clear Reviews

 

Da un punto di vista prettamente narrativo l'operazione dei Rebuild può considerarsi quindi un mezzo fallimento, ma ciò che importa ad Anno sono ancora una volta i suoi personaggi e i loro piccoli momenti di introspezione e confronto, che nel quarto capitolo raggiungono una loro dimensione definitiva, in cui l'apice viene raggiunto nel confronto catartico finale tra Gendo e Shinji (padre e figlio), precluso invece nella serie originale.
Le battaglie tra gli Eva e gli angeli come quelle tra fazioni politiche opposte assumono quindi un'importanza minoritaria se non opulenta nell'economia di Evangelion: 3.0+1.01 Thrice Upon a Time, dove invece risaltano le sequenze introspettive tra personaggi come la sequenza "slice of life" in campagna con protagonista Rei (una riconnessione intimista con Madre Natura e il pianeta Terra con i suoi piccoli abitanti), i dilemmi esistenziali di Misato (lutto per Kaji e distacco emotivo con Shinji), il catartico monologo esistenziale di Gendo (rafforzato dalle splendide e grezze animazioni in formato "storyboard") ed infine il malinconico addio metacinematografico di Hideaki Anno/Shinji Ikari al suo unico figlio: Neon Genesis Evangelion.

 

Evangelion: 3.0+1.0 Thrice Upon a Time - Wikipedia

Evangelion: 3.0+1.01: Thrice Upon A Time (Anime) | AnimeClick.it

 

L'operazione Rebuild con Evangelion: 3.0+1.0 Thrice Upon a Time è dunque il congedo testamentario di un demiurgo che è pronto a lasciare un mondo e una mitologia che l'ha accompagnato negli ultimi 27 anni, che ha letteralmente cambiato per sempre il mondo dell'animazione. E che con una malcelata ironia ripercorre il suo passato per portare gli appassionati della sua opera culto e sé stesso verso il futuro.
Quest'ultimo stavolta più certo, radioso, consapevole e temprato dal superamento della sua stessa depressione. Il tutto sottolineato splendidamente da un finale così "meta" che non può non scaldare il cuore e portare lo spettatore a riflettere nuovamente su sé stesso, anche nei titoli di coda accompagnati da canzoni dal testo emblematico ad esplicitare tale messaggio.

 

Final explicado de Evangelion: 3.0 + 1.0 Thrice Upon a Time | La Verdad  Noticias

 

Sicuramente non siamo davanti ad un capolavoro immortale come Neon Genesis Evangelion (non privo di difetti comunque) e The End of Evangelion, ma come per The Matrix Resurrections quest'ultima opera "difettosa" di Hideaki Anno dimostra quanto la mitologia di Evangelion sia ancora profondamente radicata nel nostro immaginario collettivo, ma soprattutto di quanto un autore sia ancora così influente e più attuale che mai da suscitare dopo 27 anni forti emozioni (anche contrastanti) negli spettatori.

 

Per me quindi promosso alla grande, nonostante gli oggettivi difetti di tutta la "problematica" tetralogia. A volte bisogna saper seguire il cuore e lasciare andare la mente.

 

Addio, a tutti gli Evangelion.

 

Addio Hideaki Anno.

 

Grazie per aver dischiuso il nostro animo in questi ultimi 27 anni.

 

Voto 9

 

PS: Ah e comunque Rei > Asuka

 

Hideaki Anno Masih Ingin Membuat Evangelion Lagi? - KAORI Nusantara

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