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The Blair Witch Project

Regia di Daniel Myrick, Eduardo Sánchez vedi scheda film

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La recensione su The Blair Witch Project

di Cruising
8 stelle

Visto quando usci al cinema e ne conservo ancora un piacevole, anzi forse sarebbe meglio dire inquietante, ricordo. Anche io lì per lì abboccai alla clamorosa bufala della storia vera: e cioè che i tre ragazzi che si inoltrarono in un bosco del Maryland per girare un documentario sulla strega di Blair, fossero realmente scomparsi, inghiottiti dal bosco. Come fecero abilmente credere i due giovani registi, Daniel Myrick e Eduardo Sanchez, che prima dell'uscita del film architettarono la falsa notizia della sparizione dei tre studenti, con tanto di sito internet costantemente aggiornato, distribuzione di volantini con la scritta Missing, finti rapporti della polizia locale, finte interviste ai genitori degli scomparsi che diedero il consenso di girare il film con lo stesso materiale filmico girato dagli stessi nel bosco prima della sparizione, nellla speranza di ricevere qualche informazione utile al ritrovamento dei loro congiunti . Bufala colossale o colpo di genio poco importa. "The Blair witch project" è uno di quei prodotti che, specialmente con il passare degli anni, riesce a sottrarsi a qualsiasi giudizio.
È la storia di un'idea, di una furba ma ben congegnata operazione di marketing. Ma anche un'interessante (anche se non originale) elaborazione del concetto di paura e di come viene messo in scena e contestualizzato. Qui il terrore non è fisico, ma visivo, sensoriale. Non c'è sangue, non ci sono omicidi efferati, non c'è la tanto decantata strega, nè creature mostruose. Non si vede e non succede nulla di eclatante in questo film, eppure la paura e il diisagio sono palpabili: si ha veramente la sensazione di trovarsi li nel bosco con i tre sventurati ragazzi, di sentirsi come loro persi, spaesati, infreddoliti, terrorizzati.  Il senso di angoscia e tensione si percepiscono grazie alle suggestive ambientazioni ( il bosco è il vero protagonista), alle cupe atmosfere e alla sporca ed efficace fotografia. 
Piaccia o no: un film che, con pochi mezzi ma tanta fantasia, è riuscito a lasciare il segno.

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