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Crimini del cuore

Regia di Bruce Beresford vedi scheda film

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La recensione su Crimini del cuore

di alan smithee
7 stelle

IL CINEMA AI TEMPI DELLA QUARANTENA
Tre sorelle vicine alla quarantina, tutte piuttosto sfortunate in amore, sono costrette a tornare a vivere assieme nella casa di famiglia che ospita la più matura Lenny, zitella complessata per problemi psico-fisici legati ad una delle proprie ovaie (Diane Keaton), quando la ingenua e un po' svampita Becky (Sissy Spacek), che fino a quel momento ha intrattenuto una relazione clandestina con un aitante minorenne nero, viene incriminata per il ferimento con arma da fuoco ai danni dell'odioso e rozzo marito. La terza sorella è Meg (Jessica Lange), la più appariscente, donna perennemente in fuga, forse persino da se stessa, cantante ribelle che tuttavia non è mai riuscita veramente a sfondare, e che nel rientro al focolare familiare, avrà occasione di incontrare una vecchia affascinante fiamma dei suoi primi vent'anni (il bel tenebroso Sam Shepard).

Quella balorda riunione familiare forzata, riporta a galla antichi dissapori delle tre nei confronti di una comunità che non ha mai digerito il suicidio della madre delle tre, impiccatasi assieme al vecchio gatto giallo di famiglia.
In particolare, le tre sorelle dovranno vedersi dalla pettegola e ficcanaso cugina Chick (Tess Harper, fantastica), che non perde occasione per rinfacciare loro i rispettivi fallimenti.
Da una fortunata e incalzante commedia teatrale omonima, scritta da Beth Henley e trasposta in forma di romanzo da Claudia Reilly, Crimini del cuore è un film divertente e pieno di ritmo che trova la sua vera fortuna sulle tre splendide dive scelte ad impersonare i tre splendidi personaggi descritti nella pièce.

Le tre dive fanno faville rispettandosi a vicenda, lasciandosi equo spazio per primeggiare, e finendo per eguagliarsi l'una alle altre, anche se l'Academy nell'anno dell'uscita decise di premiare con la candidatura all'Oscar solo la Spacek (oltre a Tess Harper come migliore attrice non protagonista).
La regia matura ed efficace di Bruce Beresford non fa miracoli, ma contribuisce a mantenere efficace il ritmo della concitata, divertente e un po' nostalgica narrazione.
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