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Dampyr

Regia di Riccardo Chemello vedi scheda film

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La recensione su Dampyr

di YellowBastard
5 stelle

Nel 2018 viene creata la Bonelli Entertainment e Dampyr, in collaborazione con Brandon Box e Eagle Pictures e con un budget di 15 milioni di euro (una cifra astronomica per il mercato italiano), è la sua prima produzione insieme al cartone animato per la TV Dragonero (una coproduzione internazionale realizzata in collaborazione con Rai Kids, PowerKids e NexusTV), le prime pietre di un universo condiviso che dovrebbe comprendere tutti (!?) i personaggi di sua proprietà e a cui dovrebbero seguire una serie TV di Dylan Dog in una coproduzione con la Atomic Monster di James Wan (Saw-L’enigmista, The Conjuring, Acquaman) e pellicole su Martin Mystere e Nathan Never.

 

Dampyr: il film sarà distribuito in tutto il mondo da Sony

 

Adattamento fedelissimo (persino troppo!) sia dell’iconografia originale del fumetto che dei primi due episodi (Il figlio del Drago, La stirpe della notte) della serie horror creata da Mauro Boselli e Maurizio Colombo nel 2000 per la Bonelli Editore e adattato dallo stesso Boselli insieme a Giovanni Masi, Alberto Ostini e Mauro Uzzeo ne eredita però sia i pregi (l’ambientazione e i riferimenti alle guerre balcaniche degli anni’90) che soprattutto, i difetti, a partire da una verbosità e/o magniloquenza a volte eccessiva, accettabile (forse) in una serie a fumetti (ma che ne appesantivano comunque la lettura) ma che risulta smaccatamente stucchevole in una pellicola dal vivo (una minore adesione all’albo al fumetto, in tal senso, gli avrebbe decisamente giovano), con set in Romania e girato in inglese con un cast internazionale affidandone la regia al debuttante Riccardo Chemello (un azzardo?).

 

Il risultato però è un film molto poco italiano e invece, strano a dirsi, molto anglosassone e, al netto di diverse ingenuità, piuttosto riuscito sul piano tecnico, molto fedele, come detto, al fumetto originale e con una riuscita prima parte, in cui vengono presentati i personaggi e l’ambientazione, e mantiene, nonostante un finale un po' affrettato, un buon ritmo.  

Il prodotto è ben costruito, molto curato a livello visivo seppure dall’estetica un po’ vintage, e buoni gli effetti speciali, malgrado non molto integrati in alcune scene e un make-up un po' troppo invasivo su alcuni personaggi (vedi Gorka), e che, pur evidenziando certi limiti del progetto, non possono che premiare lo sforzo di una produzione, totalmente italiana, che lascia comunque trasparire tutta la passione e la dedizione di chi ci ha lavorato. 

Dampyr non è nulla di che e non c’è nulla di nuovo, sia chiaro, ma non è neppure il disastro che si aspettavano (auguravano?) certe Cassandre. 

 

Dampyr, tra vampiri e guerra. Recensione del film tratto dal fumetto  Bonelli | Sky TG24

 

E poi c’è Harlan che nel fumetto è stato modella su Ralph Fiennes e l’attore scelto per il ruolo, Wade Briggs, a Fiennes non assomiglia per niente e già questo per il pubblico potrebbe essere un problema. Se a questo si aggiunge una prova non propriamente eclatante trattandosi del protagonista principale della pellicola il problema potrebbe assumere dimensioni importanti.

Molto meglio con gli altri due protagonisti, soprattutto e livello di aderenza scenica, con Stuart Martin e Frida Gustavsson che, grazie a trucco & parrucco, sembrano prendere vita direttamente dalle pagine del fumetto.

Concludono il cast un irriconoscibile David Morrissey (Gorka), Sebastian Croft e Luke Roberts.

 

Escluso quasi totalmente del circuito cinematografico nostrano e programmato in pochissime sale, con una campagna pubblicitaria irrisoria che ha contribuito a rendere la pellicola ancora più invisibile, Dampyr non ha riscosso in Italia il successo sperato, incassando poco più di 300.000 € mentre nel resto del mondo verrà invece distribuito addirittura da Sony Pictures Entertainment, sperando in tal caso in una promozione migliore (almeno decente?) di quanto visto nel nostro paese.

La distribuzione internazionale dovrebbe comunque coprire interamente i costi di produzione così da permettere di continuare con gli altri progetti e/o attirare anche nuovi finanziatori.

Vedremo dal responso internazionale quindi se questo Bonelli Cinematic Universe, primo tentativo di un universo cinematografico Made in Italy, potrà davvero avere un seguito.

 

Analisi del trailer di Dampyr il film - Fumetti Avventura

 

VOTO: 5,5

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