Regia di Roberto Faenza vedi scheda film
che oggetto strano questo film. la musica di morricone sembra una di quelle scritte per i film di denuncia anni 70, e ci troviamo a new york a seguire le gesta di un assassino di poliziotti. nei titoli di testa ne muore subito uno, rantola per minuti che sembrano ore, e poi muore. sgozzato, con un coltello da cucina con la lama seghettata. brrrr. abbiamo harvey keitel e john lydon. scendiamo lentamente nella mente di un tenente corrotto con un appartamento affacciato su central park che è un posto segreto per isolarsi dal merdaio che lo circonda e che vorrebbe veder spazzato via. ci vive con un collega, amico amante, non si capisce bene. nel mezzo ci sta una giornalista che è stata prima la donna di keitel e ora lo è di mann. un indivduo strano spia e si presenta quindi alla porta del posto segreto di keitel. è johnlydon. si fa sequestrare, picchiare e rinchiudere nel cesso, adibito a prigione. lydon diventa una specie di cane inselvatichito che si è rivoltato al padrone e quindi deve essere riaddomesticato. lydon è un ereditiero, un masochista, un punk della vita che rifiuta ciò che ha. si fa coscienza di una società deviata che non riconosce più le cose giuste perchè ormai ne ha smarrito il significato. solo che piano piano il rapporto tra lydon e keitel cambia. il prigioniero diventa aguzzino e l'aguzzino vittima consenziente. si trasformano in una farsa mostruosa di una coppia, con lydon perennemente in slip e accappatoio ad aspettare il partner che cerca di ridare un senso e un ordine a quel che rimane della propria vita con l'ultima briciola di sanità mentale che gli è rimasta. ma se david hemmings è riuscito a sopravvivere alla follia che lo circondava in profondo rosso, keitel soccombe e lydon si rispecchia nella finestra di quel posto segreto che si affaccia sul cuore verde della grande mela.
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