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L'incredibile storia de L'Isola delle Rose

Regia di Sydney Sibilia vedi scheda film

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La recensione su L'incredibile storia de L'Isola delle Rose

di kubritch
4 stelle

Un'imitazione molto all'italiana, ossia molto caciarona, di I love radio rock, che è un film divertente per me un po' sopravvalutato. L'equivoco è pensare che trattandosi di una commedia si possa stravolgere completamente la realtà. Non bisogna esagerare. In medio stat virtus. a parte il fatto che le imitazioni programmatiche si notano subito, o si percepiscono immediatamente. "Ho avuto un'idea stupenda. "Sai di quella storia che fece tanto scalpore sui giornali? Bene, ci facciamo sopra la nostra versione di 'I love radio rock'. Sarà un successone garantito." No, non basta l'idea, né la storia. Il racconto è al quanto approssimativo. Obietterete che non poteva essere altrimenti. Sì, ma mancano dei passaggi importanti, che danno l'dea, per esempio, della ingegnosità e della originalità del progetto dell'ingegnere. Quello è il bello, più che il significato a sfondo hippie dell'operazione. Lo si capisce bene per esempio dal documentario presente su youtube e che ha fatto il giro dei festival ottenendo buoni risultati. Non penso proprio che l'ispirazione dell'ing. Rosa sia stato Jimi Hendrix come mostra il film. Penso piuttosto che il mito di riferimento sia stato Leonardo. Jimi Hendrix a quei tempi era un modello culturale di nicchia presso la gioventù italiana - e forse, ancora oggi. Penso che il protagonista fosse un fanatico dell'ingegneria perché solo così si speiga un'impresa tanto straordinaria specialmente per la mentalità borghese e remissiva degli italiani. Io ci vedo più un nerd che un hippie. Infatti, non mi meraviglierebbe sapere che l'impresa fosse stata quasi criminalizzata all'epoca come l'artefatto di un mezzo squilibrato. Tra l'altro la moglie dell'ingegnere nel documentario sembra entusiasta della stravaganza creativa del marito e pare che lo abbia assistito durante la lavorazione. Nel film invece è contraria fino alla fine. Forse non me lo ricordo bene. E' proprio un'altra storia. La critica sulla società italiana è molto molto blanda e si poteva fare qualcosa tipo "La seconda guerra civile americana". Il finale è scontato e sentimentalistico. Una bella opportunità sprecata... per quello che contano i giudizi: nulla. 

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