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Linea di sangue

Regia di Jeb Stuart vedi scheda film

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La recensione su Linea di sangue

di maurizio73
6 stelle

Agente FBI sulle tracce di uno spietato e imprendibile serial killer, fa del caso una sfida personale allorchè l'astuto ed enigmatico criminale ne rapisce il figlioletto uccidendo la babysitter. In trasferta tra le selvagge ed innevate montagne del Colorado, ultimo teatro dei delitti del maniaco, trova l'appoggio di un rude e comprensivo sceriffo alle soglie della pensione che gli offre mezzi e copertura dal tentativo dei superiori di ostacolarne le indagini ormai personali e non autorizzate. Finale rocambolesco e avvincente con immancabile happy end.
Anomalo poliziesco dall'anima e dalle ambientazioni western, tenta la carta di una straniante diegesi narrativa introducendo dapprima delitti e rapimenti e solo in seguito ('in media res') le azioni avventurose di percorsi paralleli, quelli del killer e del suo cacciatore (un bounty killer con il volto rassicurante di un inespressivo di D.Quaid), che convergono verso l'ineluttabile crocevia di un rendez vous della morte, seguendo le tracce di un macabro indovinello tra fermate sbagliate e la beffarda toponomastica di un indirizzo mancato. Puntanto sulle discutibili combinazioni del montaggio e sulla stringente alternanza delle azioni e delle ambientazioni, mescolando le inquietudini del 'thriller ad enigma' e le tappe avventurose del road movie, le ossessioni del poliziesco con il mito di una remota e innevata frontiera ferroviaria, il tema di una ferale sfida all'ok corral con quello non meno classico dell'amicizia virile, trova una sua divertente misura nella spettacolarità del girato e nel tentativo apprezzabile (e un pò pasticciato) di giocare con i luoghi comuni del genere tra lacune narrative ed una certa inverosimiglianza dei personaggi  principali cui la faccia di buono dell'uno o di cattivo dell'altro non bastano a giustificarne azioni e comportamenti (come mai l'agente FBI non è stato destituito dal servizio non ostante le sue reiterate iniziative personali? Come mai il killer seriale comincia ad uccidere vecchi e un pò attempati amici d'infanzia?). Non ostante questi limiti (dello script) e la figura un pò pretestuosa di un brillante ma riservato 'wonder boy' dalla faccia d'angelo (un Jared Leto in fuga dai fantasmi della propria insicurezza che cade ingenuamente dalla padella di un bar di maneschi minatori alla brace di un'auto sportiva dagli originali interni pornografici) cui viene affidato il prevedibile compitino di drammatico messaggero di una (fievole) speranza morente nel precipitoso finale, è un film che riesce quanto meno a rinverdire il fascino sottile di vecchi e nuovi classici grazie ad un discreto gusto per le citazioni (da M.Mann a R.Aldrich) ed alla faccia giusta di bravi caratteristi (uno straordinario R. Lee Ermey nel ruolo dello sceriffo Buck Olmstead). Rocambolesche (e ingenue) ambizioni del cinema d'azione a stelle e strisce.

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