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L'aldilà! E tu vivrai nel terrore

Regia di Lucio Fulci vedi scheda film

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La recensione su L'aldilà! E tu vivrai nel terrore

di maldoror
2 stelle

Dico subito che non voglio provocare nessuno, mi spiace per gli estimatori del regista che so essere in molti in questo sito, ma il film l'ho trovato indifendibile.
Sceneggiatura (???) inesistente, solo un'accozzaglia senza capo nè coda di effacci gore insistiti, compiaciuti e del tutto fini a sè stessi; assenza totale di tensione narrativa, che il regista cerca di compensare infilando dappertutto primissimi piani e zoomate improvvise; pessima direzione degli attori; MICHELE MIRABELLA; scene sconclusionate e involontariamente esilaranti, come quella dell'obitorio: la donna veste inspiegabilmente in giacca e camicia il defunto marito idraulico, poi altrettanto inspiegabilmente lancia un urlo, finchè, non si capisce in che modo, un contenitore con dell'acido all'altro capo della stanza si rovescia da solo (forse proprio per via delle onde sonore emesse dalla donna?) finendo tutto in faccia a quest'ultima che nel frattempo, evidentemente, ha trovato il tempo di attraversare tutta la stanza e andarsi a stendere proprio lì sotto. O ancora quella in cui il dottore si mette a sparare sui morti viventi: si capisce subito che colpirli alla testa è l'unico modo per ucciderli eppure lui continua imperterrito a mirare al cuore, allo stomaco e alle gambe, la pistola che si scarica all'improvviso e nell'inquadratura successiva è di nuovo carica, il dottore che spara alla vetrata uccidendo accidentalmente l'amico che era appena scampato all'invasione degli zombi.
I sostenitori del film parlano di "prevalenza degli elementi visionari e gore sulla coerenza narrativa", un po' come per Inferno (tra l'altro film parzialmente fallimentare di Argento), già, ma ci sarebbe da discutere innanzitutto se si tratti di una scelta voluta, se i risultati corrispondano alle intenzioni, e se non si possa sostenere la stessa tesi a proposito dei film porno, in cui la componente "voyeuristica" avrebbe la meglio su quella "narrativa". La scena in cui la ragazza cieca viene azzannata dal cane non si capisce se sia un omaggio o uno scopiazzamento di Argento (Suspiria).
Le uniche cose che si salvano sono l'incontro con Elisa in mezzo alla strada deserta (piuttosto bella l'inquadratura dell'autostrada ripresa in prospettiva centrale), il finale e in parte il prologo. Per il resto, quello che a detta di molti sarebbe il "capolavoro" di Fulci, probabilmente non arriva neanche ai livelli dei peggiori film di Argento, figuriamoci a quelli di Profondo rosso o Suspiria.

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