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Un tram che si chiama desiderio

Regia di Elia Kazan vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Un tram che si chiama desiderio

di giansnow89
9 stelle

Da non perdere.

Un tram che si chiama desiderio è, tra le mille altre cose, la storia del confronto fra due epoche e modi di vivere incompatibili fra loro. L'aristocratica Blanche DuBois (Leigh), insegnante di letteratura, che ha perso tutti i propri averi compresa l'amata tenuta di famiglia e viaggia con un baule che contiene i suoi residui gingilli simboli di una vanità decadente, cerca un alloggio presso la casa della sorella. Il marito della sorella, Stanley (Brando), è un uomo volgare, spesso violento, un operaio e un uomo del Novecento, del dopoguerra. L'ottocentesca, fragile Blanche vive di sogni morti, di carinerie e moine, che mal si conciliano con i modi bruschi del cognato Stanley. C'è il conflitto fra Stanley e Blanche, e c'è il conflitto interiore in Blanche: le sue buone maniere ben presto fanno a pugni con le storie che vengono a galla sul suo passato, adescamenti a propri alunni, sesso con forestieri. E tanto, tanto alcol. Una donna debole, travolta da un destino crudele che rema contro di lei. Mitch, amico di Stanley che stava per chiederle di sposarlo, la abbandona. Scatta l'inevitabile discesa negli abissi della follia. Una memorabile Vivien Leigh, esaltata dai chiariscuri quasi noir, un Marlon Brando primo attore moderno. Film drammatico e imperdibile.

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