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La ballata di Buster Scruggs

Regia di Ethan Coen, Joel Coen vedi scheda film

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La recensione su La ballata di Buster Scruggs

di Mulligan71
7 stelle

C'era molta curiosità attorno a questo progetto dei Coen, vuoi per la firma Netflix, vuoi per l'incursione nel west, quello dei cowboys e di tutta l'iconografia classica. Dopo aver tributato, a modo loro, il sud, con lo strepitoso "Fratello Dove Sei?", decisamente superiore a questo, ci riprovano con l'ovest delle carovane, dei pionieri, degli ultimi indiani, dei cercatori d'oro e dei grandi spazi. Viene scelto un formato, per i Coen, inusuale, ovvero il film a episodi, per nulla concatenati fra loro, come se fossero puntate di una serie tipica di Netflix ma condensate in 133 minuti di film, decisamente un po' troppo. A questo punto era meglio approfondire ogni singolo episodio, con una più canonica serie TV, ma pazienza. Sei episodi, dicevo, non tutti riusciti, ma con chicche notevoli, come quello con Tom Waits cercatore d'oro, che con il suo carisma regge l'esile trama, e quello, il più lungo, della carovana verso l'Oregon, notevole. Il resto è piacevole, dal cowboy canterino, con il bravo cantatotre Willie Watson al suo esordio come attore, all'ultimo, di grande bravura attoriale. La sensazione finale, però, è di aver assistito a uno spettacolo godibile, certamente, ma troppo macchiettistico: qui il west sembra un cartone animato da tanto è luminoso, pulito, fondamentalmente asettico. Eppure le storie sono nere, molto nere, quasi che ci fosse Tim Burton dietro la macchina da presa, il sangue c'è, ma è tutto edulcorato da una fotografia perfetta ma che, paradossalmente, lo è troppo. L'analogico non si coniuga con il west e la sua epica, che infatti è quasi assente. E' un film che si deve prendere per quello che è, un excursus in quei tempi là, professionale, recitato bene, di sicura classe, ma non aspettatevi troppa anima. A volte mi ha ricordato anche certi ultimi lavori di Terry Gilliam, carini ma perfettamente inutili. Ecco, qui c'è una piacevolezza maggiore, ma l'impressione del posticcio è palpabile. Un omaggio comunque da vedere, ma c'è tanto fumo e poco arrosto. Belle le canzoni, ma dai Coen e dalla loro grande abilità nell'usarle, mi aspettavo di più.

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