Regia di Joe Berlinger vedi scheda film
"Poche persone hanno l'immaginazione per la realtà" - Goethe
Cosa, anzi chi nasconde un giovane dall'aria da bravo ragazzo, bello e molto conteso dalle donne, garbato e gentile, che ad un certo punto perde letteralmente la testa per una graziosa ragazza madre, divenendo il suo ragazzo ed il padre che la figlioletta di quest'ultima non ha mai potuto avere.
Senza peraltro smettere di lasciarsi attorno una sanguinosa scia di vittime, tanto da rendere Ted Bundy come uno dei più efferati serial killer della assai lunga lista di esemplari di origine statunitense.
Nel film del documentarista Joe Berlinger, si sceglie di rappresentare solo ed unicamente la sfaccettatura da apparente bravo ragazzo di questo efferato criminale, rendendo concreta anche presso la sensibilità dello spettatore, quella straniante sensazione di sconcerto che l'accusa gravissima e ripetutamente confutata dai vari elementi di prova, costruisce attorno ad una figura dalla duplice e assai ben celata personalità.
Di fatto, grazie anche alla valida interpretazione del killer resa dall'assai pertinentemente scelto Zac Efron - davvero bravo nell'interpretare la freddezza disincantata di un uomo che, meglio forse di chiunque altro, ha saputo non solo agire indisturbato, ma convincere frotte di individui - donne per lo più - della sua totale estraneità ai fatti imputati - questa nuova cine-biografia sull'implacabile assassino dal volto d'angelo, appare assai riuscita.
Forse tuttavia, a dirla tutta, si sarebbe reso preferibile poter scorgere anche minimamente il lato devastato e spietato di quella medesima personalità, che invece, nel film come nelle evidenze della ordinaria vita di famiglia, mai trapelano in evidenza, né tantomeno lasciano aprire strada ad eventuali ipotetiche presunzioni di coinvolgimento nei massacri perpetrati tra fine anni '60 ed inizio '70.
Valida pure la prova offerta da Lily Collins, perfetta nel ruolo di una Liz Koepfler- mamma single dal volto inevitabilmente trasognato ed incredulo, che pare vivere con estrema passione ed intensità la follia del sogno/incubo del suo alter-ego nel film, ovvero di chi vive affianco ad un innocente perseguitato dal caso avverso e beffardo del destino.
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