Regia di Ettore Scola vedi scheda film
Mario e Maria sono in crisi: al di là dei sentimenti, il contrasto proviene dall'ideologia. Entrambi di sinistra, infatti, vedono però in maniera differente la crisi del partito comunista: lui sta con Occhetto e la 'cosa nuova' (sarà il Pds), lei rimane fedele alla tradizione del PCI. Ecco così che Maria si trova un nuovo Mario, compagno simpatizzante della stessa linea.
Commedia sentimentale dai risvolti 'politici' - o meglio ideologici -, questo Mario, Maria e Mario non è per caso uno dei film meno noti e meno apprezzati del grande Ettore Scola. Se si vuole riassumere rapidamente le ragioni di tale dèbacle nella carriera del regista campano, basti constatare i due seguenti punti: la pellicola non ha pressochè alcun interesse sociologico o 'di costume' (al di fuori dei simpatizzanti di sinistra, difficilmente può coinvolgere pubblico) e, soprattutto, arriva in ritardo rispetto non tanto a La cosa di Nanni Moretti (1990), che era un documentario espressamente politico, ma piuttosto a Zitti e Mosca (1991) di Alessandro Benvenuti, già di per sè non un capolavoro, opera che metteva in forma di fiction una storia quotidiana di vite comuni travolte dalla rivoluzione interna al Partito. Detto ciò non rimane che segnalare la presenza in questo lavoro di Giulio Scarpati (un po' traballante come interprete), Valeria Cavalli, Enrico Lo Verso, Laura Betti; e che la sceneggiatura è stata scritta dal regista insieme alla figlia Silvia (già coinvolta nei suoi due precedenti film). Scola tornerà più ispirato un paio di anni dopo con Romanzo di un giovane povero. 4/10.
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