Regia di Italo Alfaro vedi scheda film
La nota minimamente positiva di questo lavoruccio prodotto con scarsi mezzi e dotato di interpreti abbastanza limitati, per la regia di un mestierante le cui pellicole si contano sulle punte delle dita, sta nel tentativo di mescolare i generi, qua e là pure riuscito. Ad esempio, nella gag della donna siculo-americana e del matrimonio riparatore, che manda all'istante in cortocircuito spaghetti western, filone erotico-trash e commedia di costume, oppure più genericamente nel consapevole (se non ostentato) proseguire la scia dei lavori con protagonista la coppia Bud Spencer/Terence Hill, apertamente citata nel soprannome di un personaggio, Carità (Trinità non è poi così distante, fonicamente parlando). In questo senso vanno viste le frequenti scazzottate del film, che vanno a riempire il vuoto lasciato dalle vacanti sparatorie; ecco quindi che la decisione di mettere in scena il classico duello finale sotto forma di enorme valanga di pugni tutti contro tutti assume un suo - pur minuscolo - motivo di esistere. Ma oltre a qualche ideuccia qua e là, il vuoto totale: non a caso, visto che soggetto e sceneggiatura sono di Piero Regnoli, solitamente disastroso e qui perlomeno poco dannoso; Alfaro esordì lavorando in Rai e nei primi Settanta ebbe occasione di licenziare qualche regia cinematografica, ma dei suoi lavori nulla si ricorda ed è sinceramente meglio così. Nel cast i nomi maggiori sono quelli di Dante Maggio, Piero Vida, Rosalba Neri: si immagini il resto; poco esaltante anche la colonna sonora a cura di Gianni Meccia e Bruno Zambrini. 2,5/10.
Un bottino da un milione di dollari arriva in paese; è destinato alla costruzione della ferrovia, ma alcuni pistoleri e un banchiere non la pensano così. Scatta la guerra tutti contro tutti.
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