Regia di Ubaldo Maria Del Colle vedi scheda film
La ricca Luisa si innamora del barcaiolo Gianni, che per lei dimentica la bella, ma povera Mariella; l'ex amante di Luisa intanto la raggiunge e la uccide. I sospetti ricadono naturalmente su Gianni.
Questa è l'unica pellicola girata nell'era del sonoro da Ubaldo Maria Del Colle, classe 1883 e già attivissimo attore e regista negli anni Dieci e Venti, quando lo standard produttivo del cinema naturalmente era il muto. Dal 1929 al 1952 Del Colle abbandona la macchina da presa e si dedica ad altre attività, per dedicarsi infine a questo Menzogna che costituisce a tutti gli effetti il suo appassionato canto del cigno. L'anno precedente, va rilevato, il Nostro aveva ripreso contatto con il set facendo da aiuto a Max Neufeld per Licenza premio e, soprattutto, a Raffaello Matarazzo nel suo I figli di nessuno, melodrammone strappalacrime con protagonisti gli immancabili Amedeo Nazzari e Yvonne Sanson. Proprio da quest'ultima riparte Del Colle, che costruisce addosso all'attrice simbolo del melò all'italiana una pellicola adeguatamente colma di emozioni forti e personaggi sfortunati, sensi di colpa e schiaffi del destino, verso un soffertissimo finale agrodolce. Tutto molto blando e prevedibile, diretto senza troppa fantasia, ma nemmeno tante sbavature. Il soggetto della pellicola è firmato da Alessandro De Stefani e Decio Fittaioli, mentre la sceneggiatura è di Basilio Franchina e del regista; nel cast compaiono inoltre Alberto Farnese, Folco Lulli, Irene Galter, Mario Ferrari, Emma Baron, Gualtiero Tumiati e Roberto Murolo in una particina adeguatamente canora. 2,5/10.
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