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We'll Live Till Monday

Regia di Stanislav Rostotskiy vedi scheda film

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La recensione su We'll Live Till Monday

di Baliverna
8 stelle

Un liceo dell'Unione Sovietica sul finire degli anni '60, quando i cuori e la società sono innervati da nuovi fermenti. L'ideologia ufficiale sta lentamente iniziando a sgretolarsi.

Proprio interessante questa pellicola girata in anni in cui il cinema dell'Unione Sovietica era percorso da nuovi fermenti, che venivano dalla censura solo tollerati o sopportati, ma che per questo riuscivano ad avere la loro modesta vita. Il cinema conobbe in quel periodo un rivolgimento verso l'interno dell'essere umano, tra sentimenti e psicologie, che però erano un diretto riflesso della situazione politca e sociale. Forse a causa di essi la pellicola uscì tagliuzzata, ma oggi può essere per fortuna apprezzata integralmente; non che sia sovversiva, ma la critica ad un certo modo di fare scuola è abbastanza evidente, come pure il suo interrogarsi su questioni ed idee che venivano da decenni tramandate a scatola chiusa.
Nella complessa realtà del liceo nel quale si svolge il film, tra insegnanti e studenti si sviluppano una certa mole di situazioni e sottotrame, che a loro volta toccano svariati temi, inerenti sia l'insegnamento che le dinamiche sentimentali dei personaggi. Il protagonista (o quasi) è un professore inquieto e tormentato. A poco a poco, tuttavia, il suo disagio rivela la sua fonte: la sua ex-alunna, che è sempre stata innamorata di lui, è ora sua collega, e gli rivolge una discreta ma persistente corte. Egli, per qualche motivo che non sappiamo, e anzi pur vivendo da solo con la madre, la rifiuta. Evidentemente però il suo comportamento confligge con i suoi sentimenti, e gli procura il disagio interiore. La ragazza, tuttavia, non si dà per vinta e continua a tirare la corda.
Il regista rappresenta con sensibilità questi sentimenti e quelli di altri personaggi, come una piccola storia d'amore, con le connesse in comprensioni, tra una liceale e un suo compagno di classe.
E' una pellicola incisiva e ispirata, che può essere accostata, per stile e atmosfere, a certe pellicole italiane sentimentali e drammatiche degli anni '60. Fa parte di quelle opere le quali, caduto ormai da un pezzo il muro di Berlino, sarebbe proprio il caso di recuperare e fare un po' conoscere anche da noi.

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