Regia di Christian De Sica vedi scheda film
Un film di una violenza inaudita contro i gay, altrettanto pietosamente becero e razzista nei confronti delle donne e che in sostanza affossa la credibilità di De Sica regista una volta per tutte. Complimentoni! Non era facile raggiungere tanti fallimenti e tali, in un colpo solo. Banalizzare la questione dell'omosessualità propinando un concentrato di maschilismo d'altri tempi, rimanere quindi ancorati a concetti passati e superati, umiliare il genere femminile in ogni salsa, licenziare per l'ennesima volta una commedia di miseri stereotipi e scenette barzellettistiche: ma come può essere venuto in mente a qualcuno di produrre un film del genere? Non bastava leggere le tre firme in calce alla sceneggiatura, cioè De Sica-Vanzina-Veronesi, ovvero l'epitome, il riassunto del fallimento del cinema italiano? Ahinoi! Meschino, qualunquista, turpe nell'indecente riproposizione di clichè leghisteggianti sui gay e che per di più si propone come film a difesa dei diritti dell'omosessualità: Uomini uomini uomini è semplicemente uno strazio che fa venire da gridare, quantomeno per contrasto con il silente vuoto pneumatico che aleggia nel cervello di De Sica e dei suoi fidi collaboratori. Gullotta e Haber (ma anche Ghini era già famosetto e si suppone non avesse necessità alimentari) si prestano indecentemente a questa schifezza e nemmeno la solita scusante della valigetta traboccante di banconote verdi può venire in soccorso della loro moralità artistica. 1/10.
Quattro amici gay: un sarto d'alta moda, un architetto di successo, l'ortopedista dei calciatori, un produttore cinematografico. Fanno comunella contro le donne e sfogano la loro passione per il ca**o divertendosi tutti assieme.
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