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Che c'entriamo noi con la rivoluzione?

Regia di Sergio Corbucci vedi scheda film

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La recensione su Che c'entriamo noi con la rivoluzione?

di maso
3 stelle

Lo pseudonimo perfetto per questa ignobile commediaccia di Corbucci è "Giù la testa che ce spareno" visto che sembra proprio riprendere ambientazione, contesto e musichette del già non eccelso film di Sergio Leone senza ottenere il benchè minimo effetto sullo spettatore che non si diverte e non si appassiona alle disavventure della strana coppia prete e attore insieme per forza nel Messico delle guerre civili fra peones e esercito regolare all'inizio del novecento.

Gassman e Villaggio stanno malissimo insieme ed è facile capire il perchè: nessuno vuol piegarsi all'idea di essere spalla dell'altro, entrambi sono da sempre delle prime donne, in realtà è Gasmann a sovrastare il suo concittadino genovese che si concede a malapena la gag trita e ritrita della masticata di nascosto ma poi gli resta sempre attaccato alle mutande a braccia conserte mentre l'altro soliloquia con il suo istrionismo in pompa magna che dopo un po' diventa davvero fastidioso.

Il problema maggiore è però una storia scritta senza idee che sbatacchia i due protagonisti da un versante all'altro della contesa attraverso situazioni che non fanno ridere mai, fateci caso: se capita un montaggio che omaggia la carriera di Gasmann o Villaggio non troverete mai uno spezzone tratto da questo film proprio perchè privo di sequenze che esprimono al meglio le loro capacità. Ad una prima parte tragicomica con scenari da film western ne segue una seconda dalle cadenze finto drammatiche in cui Villaggio e Gasmann prendono la propria strada e tanto per cambiare non funzionano, il primo perchè non adatto alle espressioni da prete avvinto dal dramma popolare, il secondo perchè alle prese con l'espediente narrativo della somiglianza con Zapata che ormai defunto è costretto ad interpretare, una situazione già sfruttata in talmente tanti film da risultare stantia e prevedibile fin da quando il personaggio apre il medaglione e il pubblico si accorge che la foto è quella di Gasmann con i baffi.

Brutto e dimenticabile.

 

 

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