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Mondo cane

Regia di Gualtiero Jacopetti, Franco Prosperi, Paolo Cavara vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Mondo cane

di berkaal
1 stelle
Si tratta di un documentario (ma alcune scene sono preparate) in cui si passa da situazioni grottesche ad altre di costume condite da scene di violenza nei confronti degli animali, il tutto all'insegna della curiosità e del sensazionalismo.
 
Il Film
E' un'accozzaglia di scenette che vanno dal disgustoso al (nel migliore dei casi) noioso ed insulso, con lo scopo di solleticare alcuni tra i peggiori istinti umani, come la curiosità nei confronti della morte (quella violenta degli animali o quella naturale dell'uomo), la pruderie sessuale (con scene che per allora erano molto spinte) ed altri quadretti tutti di pessimo gusto. Sui titoli iniziali un cane disperato che cerca di liberarsi viene trascinato di peso e gettato in un canile dove viene aggredito dagli altri cani. A Castellaneta viene scoperta una statua (orribile, sembra una madonna mostruosa) in onore di Rodolfo Valentino, mentre la camera si sofferma sui volti dei giovinotti presenti, sottolineandone i tratti grotteschi (la cosa puzza anche un po' di razzismo). Rossano Brazzi a New York entra in un supermercato (?) e viene assalito da una ventina di commesse, questa è una scena tra le più ignobili, chiaramente preparata e di una stupidità oceanica. In Guinea frotte di ragazze seminude rincorrono maschi per usarli a scopo sessuale; questa merita l'Oscar per l'idiozia, perché una volta che questi vengono raggiunti nella folta vegetazione si vede del fogliame lanciato in aria, solo un perfetto deficiente può concepire un mezzuccio di questo tipo. Festa sempre da quelle parti con decine di maiali uccisi a mazzate e poi mangiati semicrudi da uomini e cani. Vattienti che si autoflagellano in Calabria il venerdì santo (unico vero segmento documentaristico di qualche valore). Festa delle bagnine a Sidney con respirazione bocca a bocca finale (sai che perversione!). Pesci a Bikini che salgono sui rami a causa delle radiazioni delle bombe atomiche e vengono presi a bastonate: questa è una ciofeca colossale, si tratta del normale comportamento dei perioftalmi, la bomba atomica non c'entra niente. Gente ubriaca ad Amburgo che barcolla e ingaggia risse. L'artista Yves Klein che "dipinge" quadri usando modelle (nude, ovviamente!) coperte di vernice blu: il "pittore" fu tanto disgustato vedendo la prima del film a Cannes per come fosse stata maltrattata la sua "arte" che ebbe un infarto e di lì a poco un secondo infarto se lo portò via a trentaquattro anni. Turisti americani alle Hawaii imparano a ballare l'hula-hop: questa sequenza è veramente senza senso, una noia mortale. Soldati gurkhas dell'esercito britannico che decapitano bufali con un sol colpo: una delle scene più raccapriccianti. Ed altre stupiderie di questo tipo.
 
Come "L'Uomo Con La Macchina Da Presa", anche questo documentario è un capostipite, ma in senso deleterio, perché da qui sono poi venuti altri filmacci di questo tipo, il gusto per il brutto, il sensazionalismo a tutti i costi, le peggiori fotografie di Oliviero Toscani, il trash e, forse, anche la peggior televisione, di cui Maurizio Costanzo è il padre indiscusso. Tutti i giorni nel mondo milioni di animali vengono uccisi in svariati modi, milioni di persone soffrono e muoiono tra atroci sofferenze, abbandonati e senza speranza: mostrare queste cose non è fare arte.
 
Unica nota positiva è la canzone di Riz Ortolani e Nino Oliviero che fu scritta per la colonna sonora di questo film. E' curiosa la vicenda che accompagnò il titolo di questo brano: originariamente chiamato "Models In Blue/Modelle In Blu" sul disco della United Artists, fu poi rinominato "Ti Guarderò Nel Cuore", ma fu l'adattamento in inglese di Norman Newell che divenne famoso in tutto il mondo con il titolo di "More", ottenne una nomination agli Oscar del 1963 e fu interpretato da molti artisti, tra cui Frank Sinatra che ne fornì una interpretazione magistrale.
 
La mezza stella è appunto per "More".
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