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Il caso Mattei

Regia di Francesco Rosi vedi scheda film

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La recensione su Il caso Mattei

di massimo45
8 stelle

“Il caso Mattei” di Francesco Rosi è un thriller politico ed uno dei migliori, se non il migliore film di inchjesta italiano realizzato dal regista con numerosi inserti documentari tesi a presentare una accurata biografia di Enrico Mattei (interpretato magistralmente da Gian Maria Volontè), con varie testimonianze ed ipotesi sulla sua tragica fine

Lo stile narrativo risulta sobrio ma coinvolge emotivamente lo spettatore nel descrivere la complessità dei fatti nel contesto dell’Italia del dopoguerra che rendono Enrico Mattei un personaggio scomodo a livello internazionale. Chiamato come commissario straordinario a liquidare nel 1945 l’Agip, azienda statale, egli è invece in grado di farla risorgere anzichè svenderla sfruttando il metano a basso costo che viene scoperto in quegli anni in Italia ponendosi non solo tra i personaggi in primo piano della politica italiana, con luci ed ombre, ma anche a livello internazionale quale potenziale concorrente in ascesa degli interessi petroliferi internazionali. All’estero viene considerano “non un petroliere ma uno che vende petrolio”, ma nello stesso tempo ci si rende conto di quanto siano scomodi i suoi rapporti commerciali con il Medio Oriente e con l’Unione Sovietica con rischio di rompere l’equilibrio internazionale petrolifero, fuori dalle logiche del cartello delle “sette sorelle” che Mattei stava osando sfidare e che rifiutarono la richiesta dell’Agip di aderire al Consorzio per l’Iran che esse monopolizzavano con il sostegno del Governo degli Stati Uniti. Nello stesso tempo suoi progetti di sviluppare l'azienda statale con lo sfruttamento di idrocarburi in Sicilia non era del tutto condiviso neanche dalla stessa mafia.  Non è certo facile non prendere in considerazione l’ipotesi di un sabotaggio operato sul bireattore personale su cui viaggiava Enrico Mattei, presidente dell’ENI (Ente Nazionale Idrocarburi), precipitato il 27 ottobre 1962 presso Pavia mentre dalla Sicilia stava andando a Milano.

Può essere solo una coincidenza ma certamente è curiosa e inquietante il sequestro del giornalista Mauro de Mauro avvenuto il 16 settembre 1970 che era stato incaricato dal regista di indagare e raccogliere testimonianze sulle ultime ore di vita di Mattei per collaborare alla realizzazione del film.  

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