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Tonya

Regia di Craig Gillespie vedi scheda film

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La recensione su Tonya

di Furetto60
7 stelle

Storia vera di Tonya Harding, grandissima pattinatrice, coinvolta in uno scandalo "noir"

Tonya è il biopic,che narra la vera storia di Tonya Maxene Harding, campionessa di pattinaggio artistico, dalla infanzia difficile e dolorosa, abbandonata dal padre, che in realtà non ne poteva più della moglie, è vissuta con una madre arpia, acida e anaffettiva, laLavona, cameriera in un fast-food, che non le lesinava botte ed umiliazioni e abusi di ogni tipo, rinfacciandole sempre le spese per la sua preparazione atletica. Poi adolescente conobbe Jeff, cadendo dalla padella alla brace, fu un burrascoso matrimonio con un uomo vigliacco e violento, che spesso la pestava, all’inizio Tonya con rassegnazione subiva abusi e maltrattamenti, quasi ritenesse di meritarseli, poi dopo un furioso lascia e piglia costellato da litigi messa alle strette, cominciò a ricorrere a ordinanze restrittive per il marito,nel frattempo però la sua carriera artistica era in piena ascesa, dal 1986 al 1991 andò sempre meglio, culminando con la prima esecuzione femminile di un triplo axel ai Campionati Mondiali di Pattinaggio Artistico. Dal 1991 cominciò invece la sua parabola discendente, in perenne rivalità interna con la pattinatrice Nancy Kerrigan, nei tre anni successivi, non fu all’altezza delle aspettative, punita severamente dai giudici sportivi soprattutto per il suo comportamento aggressivo e volgare, poco consono a quell’ambiente, La Federazione teneva a promuovere un’atleta che fosse esempio “sano” per il Paese, lei non lo era e il suo straordinario talento era considerato secondario, finché nel 1994 finì al centro di uno scandalo, durante i Campionati Americani di quell'anno, La Kerrigan fu aggredita da un uomo, assoldato dall’ ormai 'ex-marito di Tonya e dalla sua pseudo guardia del corpo, Shawn Eckhardt , in realtà un mitomane balordo ,allo scopo di causarle una menomazione fisica che le inibisse la partecipazione alla competizione, consentendo a Tonia di evitarsi un’a competitor scomoda, in sostanza le procurarono solo un infortunio leggero, che non le impedì comunque di arrivare seconda, mentre la Harding dovette accontentarsi  di un misero quarto posto. Dopo svariate investigazioni e accuse incrociate, peraltro Shawn nel suo delirio di grandezza aveva spifferato a destra e a manca il suo coinvolgimento nell’impresa criminale, Tonya era diventata il bersaglio di un vero e proprio circo mediatico,tutte le tv si erano insediate in pianta stabile nel suo giardino,a caccia di morbosi dettagli della sua vita privata.Dopo le gare,fu celebrato il processo,il giudice chiamato a emettere sentenza sull’accaduto, in considerazione delle prove fornite dell FBI che si era occupata del caso e aveva svolto le indagini,squalificò a vita l’atleta, costringendola ad un ritiro coatto e definitivo, scrivendo la parola fine alla sua carriera di pattinatrice, malgrado le sue suppliche. Nelle motivazioni della sentenza, si seppe che Tonia pur non partecipando attivamente all’attentato, ne era a conoscenza e non lo impedì, a Jeeff e al suo sciagurato consigliere,nonchè al sicario, andò peggio e si fecero qualche tempo in galera, Anni dopo Tonya per sopravvivere,si diede anche alla boxe come peso leggero. Poi le didascalie ci dicono che si è risposata e vive più o meno felice ma lontana dalla madre, che lei giustamente aveva apostrofato con l'epiteto “mostro” e tale era, una che l’aveva perfino venduta ai federali, in cambio di una confessione, che non sarà mai estorta.Il regista Craig Gillespie non ha girato il solito film biografico, ma piuttosto un docufilm,attento alla realtà sociale, introducendo segmenti di interviste ai protagonisti, ricostruzioni dei fatti, mescolando i generi e compiendo un intrigante e interessante riflessione sociale, sull’America degli anni novanta. Tonia entusiasmava il mondo, quando esibiva le sue eleganti evoluzioni nei palazzetti di tutto il globo, incarnazione ideale della donna “che si è fatta da sola” in quell’America Reaganiana, patria di quel liberismo che avrebbe dovuto rilanciare il sogno americano, veniva da Portland, ma poteva arrivare ovunque, in virtù della sua tenacia e del suo talento. Il regista stigmatizza una società superficiale e frivola, che si occupa  solo dell’apparenza e non della sostanza delle cose, i mass-media irrompono nella vita di Tonya, ma solo per dare in pasto ad un pubblico vorace di gossip,la sua storia incredibile. Tecnicamente il lavoro della regia è esemplare, la macchina da presa, non abbandona mai Tonya, i carrelli la inseguono sulla pista,nelle sue spettacolari evoluzioni, i primi piani catturano i falsi sorrisi alla fine di ogni gara, quando lei sconvolta dal dolore, sostanzialmente sola, perpetua la sua indomita aspirazione, perché è la sola cosa che sa fare ed è la sola cosa che la mantiene viva . La protagonista ha il volto di un’intensa Margot Robbie, che regala una grande performance attoriale.

Il triplo axel è stato realizzato al computer,perchè al momento, non c'è una pattinatrice in grado di eseguirlo.

 

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