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Il colore nascosto delle cose

Regia di Silvio Soldini vedi scheda film

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La recensione su Il colore nascosto delle cose

di Furetto60
7 stelle

Ottimo film di Soldini.Prova superlativa di Valeria Golino

Teo,un convincente Adriano Giannini, è un uomo, sicuro di se , di bella presenza, egoista e pavido,che rifugge ogni genere di responsabilità.In fuga dal suo passato, dalla famiglia di origine, dalle camere da letto delle sue donne,che frequenta con colpevole"leggerezza," Perfino quando la madre lo avvisa di un  lutto in famiglia, lui  evita con mille scuse di andare al funerale.Il suo lavoro è l'unica cosa che veramente lo prende, fa il "creativo"cosi si definisce, per un'agenzia pubblicitaria e attraverso  tablet e cellulari si mantiene  in permanente  contatto con il mondo.Un giorno per caso incontra Emma,alias  Valeria Golino, un'osteopata che  ha perso la vista a diciassette  anni, ma non si è lasciata sprofondare nel buio della malattia e travolgere dalla depressione,ma attraverso una fervida immaginazione e una mente brillante e spigliata, si è mantenuta viva e attiva,aggrappata con tenacia alla realtà,cogliendo sorprendentemente,Il colore  delle cose, anche senza poterle fisiologicamente "vedere", Emma “vede” con le mani, con il racconto di chi le sta vicino, con i suoni che la circondano,mai sottomessa al suo handicap,si sforza di  padroneggiarlo con una disinvoltura cercata a tutti i costi,vuole essere vincente,malgrado tutto, anche senza averne le carte,di fronte alla sua studentessa, come lei non vedente,alla quale da ripetizioni di  francese,che le dice "è inutile andare a scuola,tutti i ciechi finiscono col diventare centralinisti",risponde:"se non ce la fai a prendere un bastone e fare la cieca,imbottisciti di sonniferi e vai in cantina dove nessuno ti può salvare,a morire" Emma non è una donna dura,tutt'altro ma cosciente dei propri  limiti, si sforza di superarli e non accettando la rassegnata passività della sua allieva, cerca di scuoterla.

Teo, all'inizio per gioco e per scommessa, incuriosito da quella donna originale,che da poco si è separata dal marito, la seduce,pensando ad un'avventura insolita, ma  Emma è diversa da tutte le donne incontrate finora e Teo ne subisce il suo strano fascino.

Silvio Soldini si avventura in una materia delicata assai,con coraggio,trattare e parlare di questo 'handicap"maledetto,è rischioso, si rischia di cadere in facili pietismi o in caratterizzazioni esagerate,a memoria mi viene in mente "profumo di donna" con il  cieco interpretato  da un  Gassmann iperbolico.Comunque il regista, a mio sommesso parere, supera brillantemente la prova,regalandoci una storia bella,intensa,struggente,poetica, perfino commovente, ma mai  retorica o melensa.

Ottimo film,eccezionale la prova di Golino

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