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Nelly e Mr. Arnaud

Regia di Claude Sautet vedi scheda film

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La recensione su Nelly e Mr. Arnaud

di LorCio
8 stelle

Con una delicatezza inconfondibile e un tocco lieve come un soffio di vento d’estate, Claude Sautet chiude alla grande la sua illuminata carriera con un altro racconto sull’amore nascosto, negato, violentato. Al centro c’è ancora Emmanuelle Béart, già musa del precedente film, a cui è conferito il compito di scongelare il cuore in inverno del curioso monsieur Arnaud, che sta scrivendo le sue memorie di giovane magistrato sbattuto in un posto sperduto non rintracciabile nemmeno sull’Atlante. Questo signore solo, che ha una moglie che vive in Svizzera con un altro uomo, due figli che lo ignorano serenamente se non facendoli visita di rado, tanti libri che sta vendendo senza rancore e un vecchio socio-sanguisuga, vive come il secondo tempo della propria vita l’incontro con la sensibile Nelly, individuando in lei – consapevolmente o no – la possibilità di qualcosa di nuovo e di mai sperimentato. È l’apprendistato di un uomo che non ha più tempo di imparare ad amare, dall’esistenza grigia e discutibile in cui ha compiuto nefandezze di cui è meglio non vantarsi: Michel Serrault è sublime nel rappresentare l’irrequieta immobilità di questa anima provvisoria. È la storia di due persone che si sfuggono e si rincorrono, incapaci di rivelare con le parole quel che entrambi sanno intimamente, che analizza con soavità le conseguenze di un amore (im)possibile. Un film che sta dentro le cose piccole con una grazia malinconica e una tenerezza crudele.

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