Regia di Sergio Corbucci vedi scheda film
Ritorno alla commedia per Sergio Corbucci con un film vivace e piacevole. Peccato solo per l'improponibile accento romanesco di Celentano.
Reduce da una serie di western di ottimo livello (“Vamos a matar compañeros”, tanto per citare l'ultimo, uscito appena pochi mesi prima) Sergio Corbucci si (ri)butta nel genere commedia e lo fa affidandosi alla penna di Mario Amendola e alla verve incontenibile di Adriano Celentano. Il risultato è questo “Er più, storia d'amore e di coltello”, gradevole film semiserio nel quale il molleggiato ruba la scena a tutti e tutto (come sempre gli accadeva, d'altronde). È un peccato però che il suo accento romanesco rasenti il comico involontario perché il risultato finale non ne guadagna e lascia con il rammarico per quel che sarebbe potuto essere se si fosse scelto un altro interprete (o se la storia fosse stata ambientata a Milano). Il film verrà poi preso a modello da Pasquale Festa Campanile un paio di anni più tardi per il suo “Rugantino”.
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