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Identità bruciata

Regia di Roger Young vedi scheda film

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La recensione su Identità bruciata

di marcopolo30
5 stelle

Prima trasposizione dell'omonimo romanzo di Robert Ludlum. Protagonista è un attempato Richard Chamberlein e il film risulta inferiore in tutto e per tutto a quello intrepretato 14 anni più tardi da Matt Damon. Può però vantare una maggiore fedeltà al romanzo.

Il titolo “Identità bruciata”, produzione Warner Bros Television di fine anni '80, risulterà probabilmente sconosciuto ai più. Sono certo però che il suo titolo originale, “The Bourne Identity”, è noto a tutti. Proprio così, il film del 2002 con protagonista Matt Damon non fù il primo adattamento del celebre romanzo di Robert Ludlum né Matt Damon è stato il primo Jason Bourne su celluloide. Tale primato spetta invece a Richard Chamberlain, all'epoca famosissimo grazie al recente successo dello scabroso sceneggiato “Uccelli di rovo”. Certo va detto che Chamberlain era nel 1988 un po' passatello per il ruolo di Jason Bourne -aveva infatti 54 anni- cosa che non aiuta certo a dare dinamismo a un personaggio che nelle pagine di Ludlum ne aveva eccome. Tanto per rendere l'idea dello scarto, Matt Damon di anni ne aveva 32 quando indossò per la prima volta quegli stessi panni! Se quindi da un punto di vista dell'azione questo film non regge il confronto con quello del 2002, può invece vantare una maggiore aderenza al plot del romanzo, con qualche cambio significativo solo nel finale. V'è pure, manco a dirlo, il lato amoroso della faccenda, portato però avanti seguendo quello che sembra il manuale di come far film per la tv negli anni '80, con camino acceso e labbra che si avvicinano lentamente e i due amanti che altrettanto lentamente procedono verso l'alcova, e con il tutto che, dopo pochi innocenti fotogrammi, sfuma prudentemente al momento del risveglio. Insomma, nel complesso siamo di fronte a un prodotto appena passabile e certamente inferiore al film di Doug Liman. Per una volta si può quindi giustificare senza riserve l'esistenza di un remake, anche se ciò non vuol dire che dovevano poi arrivare a trasformare il tutto in un franchising con storie che con Ludlum hanno ormai in comune solo il nome del protagonista.

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