James Bond è qua alle prese con un magnate-fanatico dell'oro, il cui segno distintivo è uccidere chi sgarra ricoprendolo interamente di vernice similoro. Fra le varie villanìe, Il magnate ha in mente di assaltare Fort Knox, la riserva aurea degli Stati Uniti. Riuscirà l'agente britannico con licenza di uccidere a sventare l'insano piano del plutocrate Goldfinger?
Missione Goldfinger è il terzo della serie ufficiale ed è importante per una serie di motivi che andiamo ad elencare in ordine sparso.
Fu il primo a vincere un Oscar (effetti sonori); ha una delle migliori canzoni cantata da una poderosa Shirley Bassey; prima dell'arrivo della Bellucci (2015) ebbe la bond girl più agée, la stupenda trentasettenne Honor Blackman, più grande del 34enne Connery (per l'epoca non era affatto scontato); Bond è costretto ad abdicare al Martini e a ingurgitare un insolito Mint Julep; Il film è uno degli incassi più grandi della serie; fu il primo film di Bond a smuovere le folle e a far partire la bond-mania; Bond lascia la compassata Bentley per la superaccessoriata Aston Martin DB5; Ian Fleming morì poco prima dell'uscita del film.
E, last but not least, consolidò definitivamente l'ironia come arma di seduzione per le bond girl e, va da sé, di noi tutti:
"Figliola, ci sono delle cose che assolutamente non si fanno. Per esempio bere Dom Perignon del '53 a una temperatura superiore ai 4 gradi centigradi: sarebbe peggio che ascoltare i Beatles senza tappi nelle orecchie."
E questo è tutto.
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