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La morte ti fa bella

Regia di Robert Zemeckis vedi scheda film

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La recensione su La morte ti fa bella

di Antisistema
7 stelle

Divertente e divertita pellicola del regista scuola Spielberg che è Zemeckis, che dopo tre ottimi cult come i primi due film di Ritorno al Futuro e Chi ha Incastrato Roger Rabbit, negli anni 90' decide di indirizzare il proprio cinema su uno studio esteso ed approfondito degli effetti speciali, fortuna vuole che con la Morte ti fa Bella (1992), il cineasta sfruttava l'artifizio tecnico si come elemento centrale della pellicola, ma aveva ancora la forza di costruire attorno un meccanismo narrativo interessante, senza che l'effetto visivo si mangiasse il film, come purtroppo sempre più volte accadrà successivamente, soprattutto dalla metà degli anni 2000. 
Una variazione satirica del Faust di Goethe, dai toni da commedia miscelata ad una messa in scena dai tocchi gotici, applicata alla tematica dell'immortalità unita all'eterna giovinezza, che tanto fa gola ad ogni essere umano, specie poi alle dive dello spettacolo come Madeline Ashton (Meryl Streep), attrice di scarso livello, che non si rassegna all'età che avanza e nè il pubblico rincoglionito da canoni di bellezza sparati dalla pubblicità nel suo cervello 24 ore su 24, accetta lo scorrere del tempo sui volti dei loro idoli, così Madeline come molte altre attrici, ha fatto largo uso della chirurgia estetica per nascondere i segni dell'età per prolungare la carriera, aiutata dal marito chirurgo plastico Ernest Menville (Bruce Willis), che la donna ha sposato rubandolo alla sua ex-compagna di classe Helen Sharp (Goldie Hawn), la quale cade in una profonda crisi depressiva divenendo gravemente obesa, finchè con lo stupore di molti alla presentazione di un suo libro, nonostante i 50 anni di età, non solo appare magra, ma dimostra oltre 30 anni di meno, suscitando nuovamente l'interesse di Ernest, il cui matrimonio con Madeline e la sua carriera sono oramai alla scatafascio. 
Una satira sull'eterna giovinezza, con un'umanità gretta ed arrivista delle due protagoniste pronte a farsi le scarpe a vicenda tra loro per il proprio tornaconto personale e dove l'effetto speciale si fonde perfettamente con il trucco prostetico, per farla indubbiamente da padrona, recitando il ruolo di quarto protagonista insieme al trio Streep-Willis.Hawn (ed una Isabella Rossellini da slurp nel ruolo di Lislie von Rohman che fonisce la pozione). Zemeckis è sempre stato interessato alle possibilità offerte dalla tecnologia, seppur non raggiunga in tale settore le vette irraggiungibili di un James Cameron o di Steven Spielberg, c'è da dire che fortunatamente nonostante la filiazione da quest'ultimo, il regista fortunatamente nel loro uso si rifà maggiormente al primo, evitando così di confezionare quelle tipiche pellicole roboanti tipiche degli anni 90', dove oramai la tecnica consentiva sempre più di fare tutto ciò che passava per la mente, ma essendo spesso in mano a cineasti scadenti, si sono rivelate essere dei vuoti cosmici mostruosi, nonchè velocemente datatasi. 

 

Goldie Hawn, Meryl Streep

La morte ti fa bella (1992): Goldie Hawn, Meryl Streep


Nonostante la sperimentazione tecnica, bisogna dire che Zemeckis opta per una saggia posizione conservatrice sull'argomento, nonostante il filtro dell'immortalità ingerito dalle due donne, nonchè da altre personalità importanti del presente e del passato (una certa "voglio essere lasciata sola" pare ne abbia fatto uso... il che spiega in effetti perchè con l'inizio degli anni 40' l'attrice si fosse ritirata a vita privata, d'altronde anche il grande Orson Welles affermò ciò, il che aggiunge ulteriore leggenda al mito della grande Greta, quella vera e non quella che purtroppo ora esporta la Svezia), sia Helen che Madeline poco a poco, complice anche l'incauto uso che fanno dei loro corpi, diventano sempre più dei veri e propri burattini cadaverici, perfetta esemplificazione di quello che comporta l'uso sfrenato ed innaturale della pretesa di un'eterna giovinezza, che pur fermando apparentemente lo scorrere del tempo, in realtà ti trasforma in un essere sempre più inguardabile, basta vedere d'altronde il viso attuale di Nicole Kidman da spavento, ma anche la stessa Hawn, la quale ha optato per la via della "gomma" con risultati sotto gli occhi di tutti, mentre la nostra Streep fortunatamente sembra aver tratto insegnamento dal grottesco e ripugnante destino del suo personaggio nella pellicola, optando per un onesto invecchiamento, che non le ha danneggiato la carriera più di tanto, poichè ha ancora un nutrito pubblico che la sostiene. 
Satirico e divertente nel tono e nel registro delle scene, gli effetti speciali azzeccano in pieno nel loro uso umoristico, dato il loro effetto matericamente grottesco sui corpi "immortali" di Helen e Madeline, auto-danneggiatasi a vicenda e destinate a subire l'effetto collaterale derivante dal siero, che impedisce di far guarire al meglio i loro corpi, che sopportano i danni peggiori, come un colpo d'arma da fuoco in pieno oppure una rottura estesa delle ossa a seguito di una caduta dalle scale, ma ciò che sarebbe fatale per chiunque, a loro non causa niente, anche se la scomposizione "innaturale" della loro anatomia, diviene metafora di una condizione artificiale contro-natura; il che spiega come l'epica battuta "e se mi annoio", sagacemente pronunciata da Ernest, diventa il manifesto di una condizione umana che accetta di avere una data di scadenza naturale, cercando in ciò di vivere come meglio può nonostante i propri sbagli, trasmettendo l'"immortalità" di sè stessi, tramite un ricordo positivo ai propri discendenti. Forse serviva un cineasta più anti-sistema di Zemeckis per dare maggior consistenza al tutto e far uscire un grande film, ma c'è da dire comunque che nessun altro avrebbe adoperato così bene gli effetti speciali (di cui Meryl Streep se ne è lamentata per via del fatto che a suo dire limitano la perfomance di un attore; bella mia, ma prima di accettare il film non hai letto la sceneggiatura?), nè sarebbe riuscito a dirigere uno scarsone come Bruce Willis tra l'altro totalmente distante dai suoi soliti ruoli e soprattutto si dubita della scelta di questo bel finale irriverente al posto di quello più buonista, fortunatamente scartato dopo gli screen test. 
Accolto freddamente dalla critica mondiale, l'opera data la presenza della Streep e di Willis, ripagò Zemeckis al box office abbondantemente con i suoi 150 milioni di dollari. 

 

Bruce Willis, Meryl Streep

La morte ti fa bella (1992): Bruce Willis, Meryl Streep

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