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New York: ore 3 - L'ora dei vigliacchi

Regia di Larry Peerce vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su New York: ore 3 - L'ora dei vigliacchi

di Ethan01
8 stelle

Una produzione indipendente che inizia a prefigurare le innovazioni che ci saranno nel cinema americano con la New Hollywood degli anni settanta.

Un banale viaggio notturno in metropolitana si trasforma in un gioco al massacro a causa di due teppisti (Martin Sheen e Tony Musante) che iniziano a sottoporre i passeggeri a delle crudeli vessazioni.
Tratto da un soggetto di Nicholas E. Baehr, un thriller metropolitano folgorante e di un realismo inusitato, che prefigura il cambiamento che il cinema americano iniziava a subire intorno alla fine degli anni sessanta, con la crisi del cinema narrativo classico.
In effetti si tratta di un film in cui si respira una ventata di aria nuova e che rompe in maniera definitiva con gli schemi classici: i protagonisti sono due balordi della peggior risma, non hanno alcuna giustificazione per il loro operato; ma le loro malefatte funzionano come una sorta di cartina di tornasole per far emergere la meschinità e la vigliaccheria delle loro vittime (e più in generale della società americana, che andava sgretolandosi). È chiaro infatti che in questo film non ci possono essere "eroi di turno".
Grazie ad un montaggio calibratissimo e ad una regia talentuosa, in grado di valorizzare al meglio lo spazio chiuso della metro, la suspense si mantiene altissima per tutta la durata del film, per poi esplodere nel finale.

E il fatto che gran parte della vicenda si svolga in un unico interno non fa che alimentare la tensione claustrofobica e facilitare l'immedesimazione dello spettatore, che prova lo stesso senso di impotenza dei passeggeri della metro, costretti a subire le angherie dei due teppisti.
Grandissimo esordio di Martin Sheen nel ruolo di Artie, uno dei due balordi; nella parte di Joe, l'altro teppista, abbiamo un efficace Tony Musante, che però non saprà più scrollarsi di dosso i ruoli di questo tipo.
Ma è fondamentale anche l'apporto degli altri membri del cast, tra i quali spiccano alcune vecchie glorie come Jan Sterling, Thelma Ritter ma soprattutto Gary Merrill.
In definitiva un film innovativo e sorprendentemente moderno, tanto bello quanto poco celebrato, assolutamente da riscoprire.

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