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New York: ore 3 - L'ora dei vigliacchi

Regia di Larry Peerce vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su New York: ore 3 - L'ora dei vigliacchi

di axe
7 stelle

Diverse persone si trovano insieme in un vagone della metropolitana di New York, di notte. Gli ultimi a salire sono due teppisti, che hanno gioco facile nel minacciare ed umiliare ciascuna di loro, grazie all'indifferenza delle altre, finchè qualcuno reagisce. Un racconto ad alta tensione, il protagonista della quale è - come suggerisce il titolo italiano - la vigliaccheria. La prima parte del film è dedicata alla presentazione dei personaggi; dei due delinquenti in cerca di guai, uno - Joe - è volitivo ed impavido, l'altro - Artie - si limita ad assecondarlo. I passeggeri del vagone sono persone qualunque. Le loro storie grondano di mediocrità, avidità, egoismo, grettitudine, superficialità; in pochi si salvano da queste valutazioni. La seconda parte si apre con l'ingresso dei due balordi nel treno. Da questo momento, il tempo si dilata e sembra non scorrere mai. Con tutta calma, Joe ed Artie affrontano ed umiliano i passeggeri - in coppia o da soli - mentre dagli altri non si levano che isolati e poco convinti inviti a smettere. Non vi sono altre forme di solidarietà o collaborazione tra i viaggiatori. Tra tutti loro, uno dei più deboli è l'unico che, ad un certo momento, trova il coraggio di mettere fine alle malefatte di Artie e Joe, in un'esplosione di violenza, la quale è tutt'altro che catartica. La persona, infatti, rimane ferita. Ne è valsa la pena ? Alla luce dell'atteggiamento dei personaggi, forse no, tanto per la scarsa moralità quanto per l'indifferenza - al momento della loro "liberazione" non si curano neppure di verificare le condizioni di salute di un poveraccio che per tutta la vicenda è rimasto incosciente sui sedili - che dimostrano. Tra essi, colpisce la presenza di un uomo di colore, che viaggia insieme alla moglie. Egli mostra un particolare risentimento nei confronti dei "bianchi", sembra pronto a menar le mani, assiste impassibile alle violenze perpetrate nei confronti degli altri passeggeri, arriva a dichiararsi in sintonia con uno dei teppisti, per tutta risposta è insultato ancor più duramente, ma non reagisce e, nelle sequenze finali, che mostrano l'intervento della polizia, è aggredito dagli agenti, i quali hanno dato per scontato che fosse stato lui a creare problemi. Questi elementi danno conto di quale desolante quadro umano e sociale volesse rappresentare il regista. Tra gli attori, ho apprezzato Tony Musante e Martin Sheen nei ruoli - veramente odiosi - dei due teppisti. Degna di nota la presenza di Beau Bridges, nel ruolo del militare Silvestro; l'uomo di colore è interpretato da Brock Peters. Come già scritto, la tensione è molto alta. Le aggressioni, verbali e non solo, dei due teppisti si fanno sempre più gravi, fino all'inevitabile reazione, le cui conseguenze non sono scontate. L'atmosfera è resa opprimente dall'ambientazione ristretta e dalla scelta del regista Larry Peerce di girare in bianco e nero. Un buon film, molto moderno per i tempi; pessimista ed incisivo, dà un quadro desolante di una società americana decadente e priva di speranze.

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