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La congiuntura

Regia di Ettore Scola vedi scheda film

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La recensione su La congiuntura

di mm40
4 stelle

Seconda regia per Scola 'solista' (in quello stesso anno girerà anche uno dei tre episodi di Thrilling, assieme a Lizzani e Polidoro) e seconda parte da protagonista per Gassman; qui però non tutto funziona, come invece accadeva nel fortunato esordio di Se permettete parliamo di donne. La sceneggiatura, scritta insieme al fidato Maccari, pare un rimpasto di tante cose già viste nella commedia all'italiana di quegli anni, a partire dall'evidente viaggio in Spider del Sorpasso, fino ad arrivare alla verve (insuperata) del Gerardo, protagonista del Mattatore, anche questo firmato da Dino Risi peraltro (ma il personaggio può ricordare molto da vicino quello del Gaucho, sempre interpretato da Gassman e ancora diretto da Risi, nel 1965). Insomma, tira aria di già visto e la poca fantasia si accompagna alla scittura incerta del personaggio del protagonista Giuliano, principe cascamorto e gaudente, troppo trivialmente gaudente anzi, per la presupposta nobiltà; buono perlomeno il ritmo. Rimane da segnalare curiosamente Gassman che, in apertura, canta Ritornerai di Lauzi, ripresa vent'anni dopo (nella Messa è finita) da Moretti, da sempre critico verso la commedia all'italiana, ma, come questa coincidenza sottolinea, anch'egli italiano e proveniente dal medesimo background popolare. 5/10.

Sulla trama

Un nobile viveur viene irretito da una bella ragazza e decide di accompagnarla in Svizzera; soltanto oltre il confine capirà che c'era sotto ben altro, ovvero l'espatrio di un grosso capitale nascosto nella sua auto.

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