Regia di Raúl Arévalo vedi scheda film
Eccellente esordio dietro la macchina da presa per Raul Arevalo, in precedenza protagonista di un altro straordinario titolo (“La isla minima”) di questa incredibile new wave del thriller iberico. Un film duro, teso a mille e privo di balsami consolatori per lo spettatore.
Ancora un thriller di eccezionale valore che arriva dalla Spagna, Paese che in tema crime-stories ha in questi ultimi anni surclassato un po' tutti, Hollywood inclusa. A dirigere i lavori è Raul Arevalo, esordiente dietro la macchina da presa e già curiosamente attore protagonista di un altro titolo di grido di questa new wave ispana, “La isla minima”. E che esordio, con la storia di una vendetta a lungo attesa, covata dentro e che finalmente esplode nella maniera più inattesa. Un copione coi fiocchi che gli è valso il Premio Goya, seguito a ruota da una seconda statuina, vinta come miglior regista esordiente. Il meglio che la pellicola ha da offrire è una tensione mantenuta vivissima dal primo all'ultimo fotogramma e l'affascinante panoramica che ci viene offerta sulla Spagna attuale, in città prima, nell'assolata campagna di Castiglia poi. Né si può evitare di far menzione di come il concetto di vendetta viene qui trattato, senza cioè facili moralismi (né in una direzione né in quella opposta) e lasciando in fondo allo spettatore il compito di trarre le proprie conclusioni da quello a cui ha appena assistito. Per quel che riguarda gli interpreti, Antonio De la Torre come protagonista in cerca di vendetta potrebbe apparire una scelta sorprendente, con quella sua aria da buon padre di famiglia incapace di far male a una mosca. E anche la scelta del resto del cast sembra improntata a persone qualunque, nel senso di non immediatamente associabili al ruolo assegnatigli. Scelte quindi diciamo così 'veriste' e certamente corraggiose che, visti i risultati, hanno senz'altro dato ragione al giovane autore madrilegno. Sembra peraltro essere in cantiere un remake hollywoodiano (Hollywood che produce un remake? Non potete credere ai vostri occhi, eh?) con Albert Hughes al timone. Dico 'sembra' in quanto la scheda IMDB di tale film (“The Fury of a Patient Man”) non è stata aggiornata dal 26 luglio 2017, chiaro segnale che qualcosa dev'essere nel frattempo andata per il verso sbagliato.
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