Espandi menu
cerca
Il sorpasso

Regia di Dino Risi vedi scheda film

Recensioni

L'autore

Leonard69

Leonard69

Iscritto dal 24 settembre 2016 Vai al suo profilo
  • Seguaci -
  • Post -
  • Recensioni 1
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Il sorpasso

di Leonard69
10 stelle

Capire un film Cult come " Il Sorpasso " richiede memoria storica e sintesi.

 

Esistono sul Web molte descrizioni accurate sia sul senso " didascalico " di questa pellicola, sia sui riferimenti " socio-urbani " delle ambientazioni romane e toscane che la scandiscono ( si guardi alla antropologica pseudo-analisi fornita da Wikipedia-Italia ; piu' un

articolo di costume retro' e luoghi comuni, piuttosto che una seria analisi deduttiva da cui ciascuno di noi - pur non addetto ai lavori - potesse trarre motivo per una " seria riflessione vissuta ", riguardando con attenzione questa celebrata opera di Dino Risi).E fra quei 'qualcuno' c' era ,nel '62 , ad esempio un bambino di 4 anni ( chi scrive tali righe),struggentemente ed onestamente compiaciuto del contesto in cui assaporava la sua pre-infanzia e successivi anni (almeno fino ai primi anni '70; poi il panorama 'rosa'...sarebbe plumbeamente stato capovolto). Il film,nei 2 eroi 'on the road' che lo animano (grazie anche al bianco e  nero della pellicola),a mio giudizio non ha un connotato filosofico,o premonitorio,o di dicotomia in fieri dell'Italia che avrebbe vinto ( quella furba e spregiudicata di Cortona, il Nord..laico e consumistico,senza valori,tranne sesso e denaro).E Trintignant,anche lui,non è l'Italietta piccolo-borghese che tramanda il 'credere,obbedire,combattere' dei suoi genitori..,ovviamente educati dal Ventennio scon-

fitto dalla guerra.No; a mio modesto giudizio (e in tal senso cito 'La voglia matta' di Salce, pressoche' coeva, e con la Spaak e Tognazzi

superlativi) il film è un compromesso "storico"- anticipato di 15 anni - fra l'effettivo benessere portato dal Boom 'ordinato' dei '60 (ma non ancora speculativo e massificante,e dunque degradante dei decenni successivi..,orribili a confronto !) ..e la voglia trasgressiva che inevitabilmente una parte della popolazione italiana (che Gassman interpreta magistralmente) gia' "clacsonava" come ineludibile.Ed il clacson ineducato,arrogante,pacchiano..fornisce una chiave di lettura profonda su come il Paese avrebbe virato : Cortona sfoga infatti 'sotterraneamente' il suo futuro di soggetto maggioritario quasi 'forzando' il timido,sconosciuto,mansueto Roberto alla metamorfosi che..sarebbe stata per lui inevitabile e piu' dolorosa senza l'iniziazione ferragostana cui viene sottoposto nella corsa stradale verso il nulla ! Gli autogrill Pavesi,le locande paesane ancora a gestione familiare,la pulizia decorosa delle strade,i Motel Agip...disegnano attorno alla vicenda tratti - quelli si' - pasolinianamente " in veloce metamorfosi collettivizzatrice massificante ; le lunghe vacanze, le turiste straniere, il twist ,sono fenomeni che - immortalati dalla macchina da ripresa cinematografica - rigenerano e conservano alla mente piacervolezze visive e uditive per chi quegli anni rimpiange (e comparativamente molto !) ,fortificandone altresi' e amaramente la certezza sulle nefande cause politiche che subdolamente,di li' a poco,avrebbero eclissato i caratteri di Bruno e Roberto come 'sottoprodotti capitalistici' da distruggere e disprezzare.Ecco : cio' la critica straniera, specie americana, tende a sottostimarlo, a presumerlo in continuita' con la Storia del Paese..,quando invece proprio il sorpasso di Bruno, ancora oggi ,ne sancirebbe la rilettura dolorosa ma attenta.Insomma; una storia-cammeo si', ma di un'Italia che piaceva e si piaceva...e che oggi non è piu'.Da cui il doveroso mito.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati