Espandi menu
cerca
Anno 2118 progetto X

Regia di William Castle vedi scheda film

Recensioni

L'autore

Neve Che Vola

Neve Che Vola

Iscritto dal 1 aprile 2005 Vai al suo profilo
  • Seguaci 73
  • Post 103
  • Recensioni 184
  • Playlist 1
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi
Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Anno 2118 progetto X

di Neve Che Vola
10 stelle

"E voglio che tu scelga un momento nel passato in cui eri una bambina piccola piccola. E la mia voce ti accompagnerà. E la mia voce si muterà in quella dei tuoi genitori, dei tuoi vicini, dei tuoi amici, dei tuoi compagni di scuola e di giochi, dei tuoi maestri. E voglio che ti ritrovi seduta in classe, bambina piccolina che si sente felice di qualcosa, qualcosa avvenuto tanto tempo fa, qualcosa tanto tempo fa dimenticato" (Milton Erickson).

Ho scelto come "epigrafe" per il mio breve commento a "Project X" questa frase del grande ipnoterapeuta, perchè potrebbe benissimo riassumerne lo svolgimento; anche le suggestioni "ipnotiche" date al protagonista del film Hagen Arnold (Christopher George) sono tese al conseguimento di una emersione terapeutica "comune" (nelle profondità dell'inconscio di quest'uomo è nascosto il significato del messaggio di allarme che lo stesso Arnold riuscì a lanciare, dopo essere sfuggito alla Sinoasia dove era stato incaricato di ritrovare l'agente scomparso Gregory Gallea (Monte Markham) prima di perdere contatto con l'Occidente: "L'Occidente sarà distrutto tra quattordici giorni, ripeto: quattordici giorni!").

L'uomo viene tenuto ibernato, ha perso tutti i ricordi a causa del fatto che, per precauzione, prima della missione gli era stato iniettato un siero che, attivato da una possibile tortura in caso di cattura, ne avrebbe cancellato ogni ricordo, ma tra i resti dell'aereo semidistrutto che guidava in fuga dalla missione in Sinoasia (nel 2118 il mondo è diviso in due grandi blocchi: Sinoasia e Occidente) con un non identificato secondo pilota viene trovato solo lui.

Agli scienziati occidentali, capeggiati dal Dr.Crowther (un inedito Henry Jones), si presenta il problema di avere accesso al significato di quelle ultime parole, e l'intero film è imperniato sul metodo che verrà usato da Crowther e la sua equipe per riuscire nell'impresa.
La trovata è sorprendente: visto che Arnold era una grande esperto di storia degli anni 50-60 del Novecento, epoca di grande violenza, si pensa di costruire un ambiente artificiale che riproponga le stesse caratteristiche costruttive dell'epoca, una fattoria isolata. Si spera che, provando emozioni violente, l'inconscio reagisca e riveli la verità su quel che accadde in Sinoasia e negli ultimi momenti prima del disastro aereo.
Al "paziente" viene fatto credere di essere un rapinatore appena scampato ad un inseguimento da parte della polizia, e gli scienziati impersonano i suoi complici.

Da bambino mi affascinava letteralmente l'idea della costruzione artificiale dell'identità di un uomo; o meglio, ora me lo spiego così, perchè più che altro i film che amavo mi riguardavano direttamente, in un modo o in un altro. Quando cominciai a ripensare a tutti questi film, o alla musica, o a tutto quello che avevo fatto nella mia vita, vidi che il problema dell'identità era centrale.
Questo è uno dei film della mia vita, questione di vita o di morte, ecco perchè do cinque stellette.

"Quasiasi cosa sapesse Arnold, è stato cancellato dalla sua mente.(...) può darsi che sia rimasto qualcosa nella profondità del subcosciente, ma come riusciremo a farlo tornare a galla?"

La Sinoasia sta cercando un rimedio al sovraffollamento, ed è facile che la pace precaria tra i due blocchi finirà presto. Ma le armi termonucleari sono impensabili, quindi è solo questione di tempo per mettere a punto qualche altro tipo di arma. I Sinensi pare l'abbiano, ma sfortunatamente solo un uomo la conosce con certezza.

"Hagen Arnold ha tale spaventoso segreto rinchiuso nella mente"

e solo pochi giorni di tempo rimangono per svelarlo...

La situazione di Arnold è, in fondo, quella dell'individuo dimentico di sè stesso cui si para d'innanzi il compito di ritrovarsi. Ma già è difficile trovare qualcuno che abbia coscienza di questa vaghezza interiore.
Nel film, gli scienziati fungono da stimoli esterni in questa direzione. E' come una rappresentazione dello stato di frammentazione interiore, detto però ma in maniera indiretta. Voglio dire: il film non dichiara di essere un film sull'identità e sulla riflessione su sè stessi, e forse non lo vuole neppure essere. Ma proprio questo lavora a suo favore, perchè non dichiara questo argomento, si concentra invece sulla vicenda fantascientifica. E' il genere di narrazione che preferisco, non mi piace guardare un film ed interrogarmi su quello che vedo. Devo dimenticarmi di me stesso, "diventare" quello che vedo, e solo dopo prendere coscienza.
Una specie di MacGuffin hitchcockiano, l'espediente che permette il passaggio a livello inconscio - e quindi più efficace - di un messaggio. Sei concentrato su x, ma quello che veramente ti ha influenzato è y; y ha avuto libero accesso mentre ti concentravi su x.

Le seguenti parole di Vivekananda rendono l'idea:

"(...) La conoscenza, inoltre, è intrinseca nell'uomo; nessuna conoscenza gli viene dal di fuori. Si dice comunemente che l'uomo SA una cosa ma, in stretto senso psicologico, si dovrebbe dire ch'egli la scopre o svela; in realtà ciò che l'uomo "impara" è ciò che egli scopre alzando, per così dire, il coperchio della sua anima, che è una miniera inesauribile di conoscenza. Noi diciamo che Newton scoprì la legge della gravitazione universale. Forse che essa se ne stava appostata in qualche angolo ad aspettarlo? No, già era nella sua mente. Venuto il tempo giusto (il corsivo è mio) , egli ve la scoprì. Dalla mente, l'uomo ha attinto qualunque conoscenza egli abbia mai avuto. L'infinita biblioteca dell'universo è nella nostra stessa mente. Il mondo esterno offre semplicemente lo spunto (il corsivo è mio), l'occasione che ci induce a scrutare nella nostra mente; ma è la mente stessa che rimane il vero oggetto di ogni nostro studio. Quando gradualmente il coperchio della mente viene tolto, noi diciamo che "stiamo imparando",  e il progredire della conoscenza è costituito da questo processo di "scoprimento".

Arnold è sottoposto alle suggestioni: di giorno l'ambiente è una fattoria e lui il rapinatore Alan Fraser; mentre dorme, la notte, ritorna ad essere Hagen Arnold con elettrodi applicati al cranio che permettono di veder proiettata su uno schermo, in una stanza laboratorio scientifico, la sua vicenda personale, sperando di arrivare a scoprire in cosa consista la minaccia sinense e cosa fu ad attivare il siero. Perfino il repentino cambio giorno/notte sottolinea l'impossibilità di una identità stabile.

Gli elettrodi applicati alla testa mentre dorme, e la possibilità di vedere i suoi pensieri visualizzati sullo schermo sono realizzati in maniera mirabile da Hanna e Barbera.

A poco a poco prende forma la verità di quello che accadde.

Di giorno, Arnold comincia a ricevere telefonate da parte di uno che dice di essere Gregory Gallea e che lo avverte di allontanarsi dalla fattoria...

I ricordi si fanno sempre più chiari: Hagen Arnold aveva trovato Gallea, ma erano stati catturati e Arnold portato alla presenza del capo della Sinoasia.

Le sedute di ricostruzione visiva non possono durare più di quattro minuti, ma il capo della sicurezza insiste a far continuare l'esperimento. Scoprono che Gallea lo aveva salvato, e avevano preso quel piccolo aereo insieme, quindi Gallea, creduto definitivamente disperso, era il secondo pilota.

C'è un momento qui un pò più horrorifico e quindi più vicino al mondo abituale di William Castle, in cui la mente di Arnold si ribella allo sforzo e acquisisce verità fisica, si incarna in una apparizione terrificante che uccide Gallea introdottosi furtivamente nella fattoria.
Estraggono il cervello di quest'ultimo in tempo per mantenerlo vivo, e arrivano a vedere cosa successe per davvero proprio tramite il cervello del co-pilota: fu lui ad attivare il siero, iniettando ad Arnold le più tremende epidemie del medioevo, arma inaspettata nel 2118, che getterà nel panico l'Occidente.

"Sei un rinnegato, un traditore!"
Gallea: "ero stato preso, volevo sopravvivere, qualsiasi vita è meglio che lasciarsi distruggere il cervello"

La trovo una forte metafora del quotidiano modus operandi di autodistruzione reciproca, in cui l'identità (la distruzione del cervello) è a rischio.

I ricordi vengono cancellati dal forte dolore, ma Arnold fa in tempo a mandare il messaggio di avvertimento.

Trovato il rimedio alla "bomba batteriologica umana", alla fine, ad Arnold vengono dati una nuova identità ed un nuovo nome, David, operazione che ricorda da vicino la tattica ericksoniana del cambio di nome.
Alla ragazza dell'epigrafe, piccolo frammento estratto dal trattamento di una fobia per il vomito di Kathy (fobia della quale la ragazza pare mai aver accennato ma che Erickson intuì non si sa come), così si rivolge quest'uomo geniale:

"Ora, io penso che tu dovresti riiniziare bene la tua vita".
E come si legge nei Corinzi: "Quand'ero un bambino, parlavo da bambino. E ora che sono divenuto uomo, ho smesso le cose da bambino". E tra queste c'è la paura, non è vero?
Come ti chiami?
K: "Kathy"
E: "Te lo posso cambiare ufficialmente? Da ora in poi, sarà solo Kathleen, non più Kathy, gattina spaventata, Kathy che vomita.
Come ti senti?"
K: "In qualche posto tra lo spazio e la pace."
E: (...) Kathleen è un bel nome irlandese!

Forse in questo film intravvedevo cosa potrebbero essere i rapporti umani, una specie di comunicazione ininterrotta carica di suggestioni e premesse positive, una specie di "cambio di nome" reciproco. Una specie di terapia continua ed efficace, dall'autodistruttività alla crescita interiore.
Nel dottor Crowther probabilmente vedevo la figura del Maestro, lo scienziato che tenta "la cura" del "paziente" Hagen Arnold, malato nell'identità e nel quale sicuramente mi identificavo quando lo vidi più volte a 7-8 anni su tmc.

Tratto da storie di Leslie P.Davis che non sono riuscito ad identificare.

Ecco un breve frammento da "La mia voce ti accompagnerà - I racconti didattici di milton Erickson":

"Ciò di cui non ti rendi conto, Sid, è di come la maggior parte della tua vita è determinata dall'inconscio." Quando Erickson mi rivolse queste parole (...) pensai che volesse dire che la mia vita era predeterminata, e che io potevo al massimo sperare di portare alla coscienza i modelli inconsci saldamente radicati. Più tardi, tuttavia, dovevo rendermi conto che l'inconscio non è necessariamente immutabile. Tutte le esperienze che oggi stiamo vivendo interessano tanto il nostro conscio quanto il nostro inconscio. Se leggo qualcosa che mi dà ispirazione, il mio inconscio ha subito un mutamento.
E' mia opinione che questo mutamento sia più efficace e permanente quano il terapeuta si concentra per influenzare i modelli inconsci del paziente, modelli che spesso comprendono i suoi valori e schemi di riferimento".



Sulla regia di William Castle
Tratta un tema abbastanza inusuale per lui.

Sull'interpretazione di Christopher George
Ottimo.

Sull'interpretazione di Greta Baldwin
Ottima.

Sull'interpretazione di Henry Jones
In un ruolo per lui inusuale.

Sulla colonna sonora
Buona.

Sulla colonna sonora

Buona.

Su William Castle

Tratta un tema abbastanza inusuale per lui.

Su Christopher George

Ottimo.

Su Greta Baldwin

Ottima.

Su Henry Jones

In un ruolo per lui inusuale.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati