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Padre Daens

Regia di Stijn Coninx vedi scheda film

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La recensione su Padre Daens

di FilmTv Rivista
8 stelle

Uno dei maggiori sforzi produttivi dell'industria cinematografica belga, realizzato nel 1992 con partner francesi e olandesi e con l'aiuto della Comunità Europea, Padre Daens è un onesto affresco storico-populista, con un occhio all'ardore mai sopito dei Miserabili, uno al glamour un po' cupo di Gérminal, e uno all'impegno statuario di Pelizza da Volpedo (Il quarto stato, citato letteralmente nella scena del corteo funebre per il bambino ucciso). Sforzo onesto, appunto, e purtroppo poco di più: solenne, come il tema dello sfruttamento operaio nel Belgio ottocentesco richiede, e un po' aspro, nella rappresentazione dell'eterna ragion di stato che regola la politica dei richi nei confronti dei poveri. Ma non si arriva mai all'acume feroce di un Tavernier. Tratto dal romanzo Pieter Daens di Louis Paul Boon e interpretato da Wim Meuwissen (famoso nel suo paese, ma che da noi fa pensare solo a un Depardieu meno sexy), Padre Daens è diretto dal regista Stijn Coninx (che ha fatto prima un paio di film comici) con molta buona volontà e il ritmo un po' monocorde tipico dello spettacolone televisivo.

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 35 del 1994

Autore: Enrico Magrelli

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