In un futuro non troppo lontano, il governo dittatoriale degli Stati Uniti è travolto da una guerra civile che vede coinvolte più fazioni e insanguina la costa est. A New York, il celebre fotoreporter Lee Smith salva da un attentato suicida Jessie, giovane collega che lo idolatra. Lee però ha altri grattacapi: insieme al socio Joel vuole a tutti i costi raggiungere Washington DC prima del 4 luglio - quando i ribelli faranno irruzione nella capitale - per intervistare in esclusiva il presidente. Si uniscono ai due anche Jessie e Sammy, reporter veterano che mette in guardia il gruppo sulla pericolosità del viaggio.
Guerra di secessione in USA: ma perchè? rimane un mistero sino alla fine del film. E' certamente un indice del senso di depressione che gli americani stanno vivendo. Ma il film è un road movie che non convince perché le motivazioni che muovono le masse antagoniste rimangono incomprensibili. C'è azione, ma anche tanti momenti morti. Inconsistente.
Scene di azione molto adrenaliniche, forse la cosa migliore del film.. trama un po evanescente, finale improbabile. Comunque la resa del film è asciutta e cronachistica come la storia che narra.
Veramente troppo assurdo anche per un film, il finale sborone e pirotecnico per compiacere lo spettatore, con il Presidente destituito che non si rifugia alla fine con i suoi nel bunker sotto alla Casa Bianca, da dove non lo stanerebbero probabilmente nemmeno con una atomica.
Troppo implausibile che faccia la fine di un Allende "qualsiasi".
Garland torna al cinema con un film spettacolare ambientato nell’America del futuro alle prese con una seconda guerra civile. La pellicola – un’opera politica molto attuale che riflette sul conflitto, e sul ruolo del cronista e il senso del documentare – funziona molto a livello visivo e concettuale. Efficaci cast e tecnica. Inquietante. Voto: 7.50
Una Kirsten Dunst giornalista, struccata, appesantita dal tempo e pessimista, guida un quartetto di protagonisti per le strade di un'America in guerra contro sé stessa per intervistare un Presidente degli Stati Uniti tirannico. I colpi di scena stanno nelle sparatorie, che sono girate in presa diretta e risultano crude, dirette e spietate.
Dal trailer si capisce che la trama non ha alcuna relazione con la realta': si menziona l'alleanza tra California, Texas e Florida come stati secessionisti, assurdo per un semplice motivo: Texas e Florida sono stati repubblicani, mentre la California ha un elettorato storicamente democratico, che oggi sta sfociando nel puro socialismo filo-Biden!
Il sistema democratico è sprofondato in una crisi apparentemente irreversibile, con segnali inquietanti che provengono da svariate direzioni, oltretutto con una frequenza in continua crescita (basta confrontare cos’è accaduto negli ultimi tre anni con il decennio precedente), e che sono ormai diventati parte organica di un ingranaggio in perenne deficit, che imbarca acqua da… leggi tutto
AL CINEMA
Negli Usa c'è la guerra.
Nuovamente a casa loro, come ai tempi, ormai assai lontani, della Guerra di Secessione (1861-1865).
E di guerra civile si tratta nuovamente, da quando le cosiddette "forze occidentali" si sono ribellare al potere di Washington e si sono armate per debellare le forze ufficiali per rendersi indipendenti.
Alex Garland non intende spiegarci altro… leggi tutto
Ecco il classico film di propaganda camuffato secondo certa entusiastica e plaudente, addirittura autonominatasi "concorde", critica classicamente da gregge nello steccato: quale con l'immancabile conio di "ambiguo".
Ma ambiguo dove se i cattivi sono più che chiaramente identificati come nel personaggio del miliziano psicopatico Jesse Plemons(i suoi occhiali tondi e tutti rossi… leggi tutto
Quarto film da regista del britannico Alex Garland, dopo "Ex Machina", "Annientamento" e "Men", Civil War è ambientato in un futuro, neanche troppo lontano, in cui gli Stati Uniti d'America sono lacerati da una brutale guerra civile che vede scontrarsi gli stati fedeli al presidente e quelli che hanno optato per la secessione. Senza mai rivelarci i motivi che…
Erede di una certa produzione cinematografica, quella dei Carpenter, Romero e Cronenberg, che non ha purtroppo trovato prosecutori, il londinese Alex Garland – già sceneggiatore di 28 Giorni Dopo – intercetta il malessere e il clima di sfiducia che serpeggia nel mondo per tentare la carta della distopia. La novità sta nell'inscenare il tutto in un'America "molto"…
In un (molto?) prossimo (e inquietante) futuro il Presidente degli Stati Uniti, al terzo (incostituzionale) mandato, ha accentrato i poteri sul Campidoglio e sciolto l’FBI acquisendo, di fatto, tratti dittatoriali che scatenano una guerra civile tra le forze lealiste al Governo e diverse fazioni ribelli, tra cui le Forze Occidentali, un’alleanza tra Texas e California, ormai prossime…
Un super-cast e il plauso critico verso Challengers (530 cinema) spingono l’ultimo lavoro di Luca Guadagnino a battere istantaneamente i risultati del precedente Bones and All (il film con…
A quanto pare sta’ facendo il suo dovere CIVIL WAR di Alex Garland, cioè far discutere e dividere. Vuol dire che come film ha preso fino in fondo un percorso ben preciso.
Trama semplicissima: Agli sgoccioli di una Guerra Civile, in cui il Presidente degli Stati Uniti sembrerebbe ormai alle strette, un gruppo di reporter si dirigono da New York a Washington per…
Una Kirsten Dunst quarantenne giornalista, struccata, appesantita dal tempo e pessimista (ormai, da anni, abbonata a film impegnati), guida un quartetto di protagonisti per le strade di una futuribile America in guerra contro sé stessa per intervistare un Presidente degli Stati Uniti tirannico. I colpi di scena stanno nelle sparatorie, che sono girate in presa diretta (tipo quegli episodi…
AL CINEMA
Negli Usa c'è la guerra.
Nuovamente a casa loro, come ai tempi, ormai assai lontani, della Guerra di Secessione (1861-1865).
E di guerra civile si tratta nuovamente, da quando le cosiddette "forze occidentali" si sono ribellare al potere di Washington e si sono armate per debellare le forze ufficiali per rendersi indipendenti.
Alex Garland non intende spiegarci altro…
Nel 2021 l'assalto al Campidoglio, a seguito della mancata elezione di Trump, fece tremare le istituzioni federali lasciando il popolo americano sgomento. È lecito aspettarsi, dopo quell'episodio tanto sorprendente, un evento simile, se non più grave, a seguito delle elezioni presidenziali del prossimo novembre? Qualora, cioè, Donald Trump non fosse eletto,…
In una settimana alquanto loffia sotto il profilo degli incassi è Back to Black a realizzare il miglior incasso del week end. Il biopic diretto da Sam Taylor-Johnson, che si era già occupata del giovane…
CIAK MI GIRANO LE CRITICHE DI DIOMEDE917: CIVIL WAR
Leviamoci subito il dente in apertura di recensione. Civil War è uno dei film più belli visti negli ultimi anni, un devastante viaggio dentro la follia umana che è la causa primaria di guerre senza senso. Una discesa agli inferi dentro la violenza più estrema che cova dentro di noi e che non vede l’ora di…
Il sistema democratico è sprofondato in una crisi apparentemente irreversibile, con segnali inquietanti che provengono da svariate direzioni, oltretutto con una frequenza in continua crescita (basta confrontare cos’è accaduto negli ultimi tre anni con il decennio precedente), e che sono ormai diventati parte organica di un ingranaggio in perenne deficit, che imbarca acqua da…
Ecco il classico film di propaganda camuffato secondo certa entusiastica e plaudente, addirittura autonominatasi "concorde", critica classicamente da gregge nello steccato: quale con l'immancabile conio di "ambiguo".
Ma ambiguo dove se i cattivi sono più che chiaramente identificati come nel personaggio del miliziano psicopatico Jesse Plemons(i suoi occhiali tondi e tutti rossi…
Non è la prima volta che la vita di Amy Winehouse attira l’interesse del mondo del cinema. Già lo splendido Amy di Asif Kapadia ci aveva restituito il tragico ritratto della donna dietro la…
In un futuro non così lontano, mentre negli Stati Uniti impazza la guerra civile, con gli Stati secessionisti determinati a prendere d'assalto la Casa Bianca, una fotografa di guerra dal passato leggendario (Dunst), un suo sodale (Moura) e il loro recalcitrante, anziano mentore (McKinley Henderson) partono alla volta di Washington nella speranza di ottenere un'intervista dal Presidente in…
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Commenti (7) vedi tutti
Guerra di secessione in USA: ma perchè? rimane un mistero sino alla fine del film. E' certamente un indice del senso di depressione che gli americani stanno vivendo. Ma il film è un road movie che non convince perché le motivazioni che muovono le masse antagoniste rimangono incomprensibili. C'è azione, ma anche tanti momenti morti. Inconsistente.
commento di GARIBALDI1975Scene di azione molto adrenaliniche, forse la cosa migliore del film.. trama un po evanescente, finale improbabile. Comunque la resa del film è asciutta e cronachistica come la storia che narra.
commento di LordClamVeramente troppo assurdo anche per un film, il finale sborone e pirotecnico per compiacere lo spettatore, con il Presidente destituito che non si rifugia alla fine con i suoi nel bunker sotto alla Casa Bianca, da dove non lo stanerebbero probabilmente nemmeno con una atomica. Troppo implausibile che faccia la fine di un Allende "qualsiasi".
commento di John_Nada1975Al massimo ci si schiererà col regista e non con i personaggi...
leggi la recensione completa di imperiormax89Garland torna al cinema con un film spettacolare ambientato nell’America del futuro alle prese con una seconda guerra civile. La pellicola – un’opera politica molto attuale che riflette sul conflitto, e sul ruolo del cronista e il senso del documentare – funziona molto a livello visivo e concettuale. Efficaci cast e tecnica. Inquietante. Voto: 7.50
commento di Antonio_MontefalconeUna Kirsten Dunst giornalista, struccata, appesantita dal tempo e pessimista, guida un quartetto di protagonisti per le strade di un'America in guerra contro sé stessa per intervistare un Presidente degli Stati Uniti tirannico. I colpi di scena stanno nelle sparatorie, che sono girate in presa diretta e risultano crude, dirette e spietate.
leggi la recensione completa di Marco PoggiDal trailer si capisce che la trama non ha alcuna relazione con la realta': si menziona l'alleanza tra California, Texas e Florida come stati secessionisti, assurdo per un semplice motivo: Texas e Florida sono stati repubblicani, mentre la California ha un elettorato storicamente democratico, che oggi sta sfociando nel puro socialismo filo-Biden!
commento di Camaro