Venezia 2013: Diario dal Festival - Giorno 7

Diario personale di un inviato al Festival — Impressioni, pensieri, opinioni

Oggi son particolarmente buono, nonostante la giornata si sia aperta malissimo con uno dei peggiori titoli di questo Festival di Venezia. Vi faccio un regalo: qualcosa che è difficile da trovare in giro, se non quasi impossibile. Dopo la foto con Xavier Dolan, tiro fuori dal mio archivio personalissimo un autografo ma non uno qualunque. Al Lido oggi un unico film ha catturato l’attenzione di stampa e pubblico (in coincidenza della sua proiezione, le altre sale erano semideserte): Moebius di Kim Ki-duk, in uscita nelle sale italiane il prossimo giovedì per Movies Inspired a tempo quasi di record (il film non necessita di doppiaggio, per fortuna). E così condivido un po’ con tutti l’autografo che Kim Ki-duk ci ha gentilmente concesso sulla prima pagina del pressbook internazionale della sua opera, difficilissima, violenta e ricca di spunti meditativi. Circondato da un servizio di sicurezza impressionante e da una delegazione di una quarantina di persone, il regista era presenta in sala alla proiezione del pomeriggio e il caso – o la fortuna – ha voluto che fosse seduto proprio dietro di me. Capite che l’occasione era più che ghiotta!

Passiamo invece alle note dolenti. Oltre all’ennesima notte insonne condivisa con l’ormai inseparabile compagno di avventura Alan Smithee, a rovinare l’apertura della giornata è la visione di Under the Skin di Jonathan Glazer: trovare qualcuno che a Venezia ne parli bene è un miraggio, tanto che il film finora è l’unico ad essere stato fischiato sonoramente alla fine della primissima proiezione. Una débâcle totale da cui non si salva nemmeno la sempre interessante Scarlett Johansson, tra l’altro anche produttrice dell’opera.

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RECENSIONE

3 DOMANDE A… JONATHAN GLAZER

Ho come l’impressione che nessuno abbia capito di che cosa parla il suo Under the Skin, me compreso. Vuole spiegarcelo lei?

Semplice. Il film nasce dall’esigenza di raccontare e vedere il mondo con occhi alieni. L’idea di partenza era quella di camuffare Scarett e catapultarla per strada: abbiamo anche realizzato un sistema di camere apposito per filmare lei e le sue diverse prospettive, tanto che una videocamere si trova nascosta tra i suoi capelli per riuscire a riprendere dalla stessa prospettiva del suo sguardo.

Andando per strada nessuno vi riconosceva?

No. Parecchie scene riprendono persone comuni e non figuranti che sono intenti a passeggiare per i fatti propri e finiti casualmente in scena. In una, addirittura, aiutano Scarlett a rialzarsi da terra dopo una caduta. Un po’ meno bene ci è andata invece in una discoteca di Glasglow, dove dopo due notti di riprese e di stesse scene chiunque ha capito che si stava girando un film.

Ma come si fa a filmare delle scene con un cast che è inconsapevole di quello che sta facendo?

Beh, bisogna impegnarsi a nascondere bene le camere e lasciare che le cose vadano per il loro verso. Semplice, no?

E si vedono i risultati, aggiungo io.

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Dopo le due ore di Glazer, scegliamo di assistere a qualcosa che possa farci rilassare e non pensare più di tanto. La scelta ricade ovviamente sull’accoppiata d’animazione ‘O sole Minnie e Capitan Harlock. I due minuti di durata del cortometraggio Disney scorrono lievi, il prodotto è all’insegna dell’amarcord ma c’è qualcosa che stona e che non mancherà di suscitare polemiche nella cronaca locale di Venezia: vi è infatti una sequenza che mostra, quasi beffardamente, lo scontro tra una gondola e un vaporetto, facendo ritornare alla mente i tragici fatti di cronaca delle settimane scorse.

Con Capitan Harlock, invece, il sottoscritto ritorna bambino e si perde nello spazio a bordo dell’Arcadia. Seppur con qualche disappunto (lieve) sulla decisione di ispirarsi al fumetto e non di adattarlo, Capitan Harlock ha il pregio di saperti trasportare in un altro tempo e in un’altra dimensione senza mai avere la sensazione di posticcio di cui sono pieni tanti prodotti futuristici.

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RECENSIONE

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Giusto il tempo di metter sotto i denti qualcosa da mangiare (oggi optiamo per un primo, scovando gnocchi e farfallette al salmone), che già si fa l’ora della proiezione di Moebius. Si fa l’ora è in realtà un eufemismo, dal momento che manca ancora un’ora e un quarto quando la fila per il maestro coreano è già più che chilometrica.

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RECENSIONE

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La visione dei tre titoli, tutti di prossima uscita, mi spinge a riflettere su cosa il pubblico italiano vedrà in sala del festival. Per oggi ci soffermiamo solo su concorso e fuori concorso, scoprendo delle cose interessanti. Di seguito, potete vedere l’elenco dei film acquistati ad oggi dai nostri distributori (a proposito, nessuno sa dare una risposta al perché l’accesso all’area del mercato del film di Venezia sia proibito alla stampa).

CONCORSO

Les Terrasses: nessun distributore
L’intrepido: 01 Distribution
Miss Violence: nessun distributore
Tracks: BiM Distribuzione
Via Castellana Bandiera: Istituto Luce
Tom at the Farm: nessun distributore
Child of God: nessun distributore
Philomena: Lucky Red
Jealousy: nessun distributore
The Zero Theorem: Moviemax
Ana Arabia: nessun distributore
Under the Skin: BiM Distribuzione
Joe: nessun distributore
The Police Officer’s Wife: nessun distributore
Parkland: 01 Distribution // prima in sala come evento special e poi su Raitre il 22 novembre 2013
The Wind Rises: Lucky Red
The Unknown Known: nessun distributore
Night Moves: nessun distributor
Sacro GRA: Officine UBU
Stray Dogs: nessun distributore

FUORI CONCORSO

Che strano chiamarsi Federico: BiM Distribuzione
Walesa: Akson Studio
Gravity: Warner Bros.
Capitan Harlock: Lucky Red
Moebius: Movies Inspired
Locke: nessun distributore
A Promise: Officine UBU
Unforgiven: nessun distributore
Wolf Creek 2: nessun distributore
Die andere Heimat: nessun distributore
‘O sole Minnie: Disney Dvd
The Canyons: Adler Entertainment
Summer 82 When Zappa Came to Sicily: Abra&Cadabra (autodistribuzione)
Pine Ridge: nessun distributore
The Armstrong Lie: Warner Bros.
Redemption: Istituto Luce
Ukraine is Not a Brothel: nessun distributore
Con il fiato sospeso: Istituto Luce
La voce di Berlinguer: nessun distributore
‘Til Madness Fall Apart: nessun distributore
At Berkley: nessun distributore
Amazonia: nessun distributore.

Dopo la desolante prospettiva di dover ricercare con mezzi spesso poco ortodossi numerosi titoli, ultimo accenno va all’ultimo film visto oggi e appartenente al concorso principale: The Unknown Known, il documentario sul controverso ex segretario della difesa Usa Donald Rumsfeld.

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