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Che fine hanno fatto i bimbi....
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Ci sono bambini che nel mondo del cinema rimangono bambini per sempre, carini e vezzosi da piccini, crescendo non trovano più spazi giusti per loro... così cambiando i loro connotati devono cambiare anche mestiere. Nella nostra memoria rimangono piccoli, se li troviamo adulti in altri film c'è quasi un rifiuto nel riconoscerli, come un genitore troppo opprimente che vuole mantenere il proprio figlio sempre piccino.

 

Nel neorealismo italiano moltissimi i volti di piccoli scugnizzi, bambini che hanno popolato il nostro cinema diventando “di famiglia”, alcuni hanno continuato la loro carriera altri l'hanno subito interrotta dopo un fulminante successo.

Nel cinema italiano il bambino-attore non è mai diventato una vera e propria star, se non per isolati fenomeni commerciali come nel Pinocchio di Comencini con il piccolo Andrea Balestri, o nel “Nuovo cinema Paradiso” con Salvatore Cascio che continua ancora a lavorare come attore.

 

Ricordo piccoli volti del nostro cinema che mi sono molto familiari:

Nicoletta Elmi, alla quale ho già dedicato un post tutto per lei. Non fa più cinema da diversi anni, ha cambiato completamente mestiere, è logopedista, ma tutt'ora ha molti affezionati fan, un blog tutto dedicato a lei (il Koreano) e una seguitissima pagina facebook.

 

Giancarlo Zarfati: il “Gnappetta” della famiglia Passaguai di Aldo Fabrizi. Lavora tantissimo negli anni d'oro della commedia italiana ricoprendo piccoli ma divertenti ruoli e come protagonista nel film “Bravissimo” al fianco di Alberto Sordi. Da moltissimi anni non lavora più, oggi è un pensionato.

 

Enrico Olivieri: da piccola non lo sopportavo nei film con Amedeo Nazzari, sempre nella parte del “figlio della colpa” creava nei melodrammi di Matarazzo le più improbabili tragedie. L'ho riscoperto di recente ne “La maschera del demonio” nei panni del giovane Costantino Vajda. Anche Olivieri ha smesso di recitare negli anni '60, non vi erano più ruoli per lui e la crisi del cinema mieteva già le sue vittime.

 

Tina Apicella: lei è davvero un simbolo dei bambini prodigio avendo interpretato il ruolo di Maria Cecconi in “Bellissima” accanto ad Anna Magnani. Tina Apicella dopo quel folgorante successo, proprio come la protagonista del film, non ha più interpretato nessun'altra parte, non lasciando dietro di sé alcuna traccia.

 

Altri piccoli volti italiani vengono alla mente dopo questi nomi... altri stranieri, molti americani... cito solo il mio bambino straniero preferito: Danny Lloyd, protagonista di “Shining”. Danny ha lasciato un segno indelebile nel cinema, bambino per sempre, per sempre correrà veloce sul suo triciclo, per sempre “giocherà con noi”. Dopo “Shining” ha recitato solo in un altro piccolo film per la tv, da adulto pare sia un rispettabile professore universitario di biologia in un college statunitense.

Altri bambini si sono persi per strada, sono stati sfruttati da chi li doveva tutelare, altri sono diventati grandi star ed è divertente averli seguiti nella loro crescita pubblica, senza segreti o con segreti pesantissimi. Un film su tutti mi ha sempre fatto pensare che il successo troppo precoce può diventare una lenta fine: “Che fine ha fatto Baby Jane?”... Così oggi mi sono chiesta: che fine hanno fatto questi bambini?




 

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