Nella mia prima playlist ho voluto rendere omaggio ai titoli che più ho amato nell'anno appena trascorso. Scelta forse poco originale, ma tantè.
Titolo originale Bowling for Columbine
Regia di Michael Moore
Moore parla delle armi, ma soprattutto di quello che non va nella società americana. Lo fa in modo sarcastico, corrosivo, ma senza dimenticare l'umanità
Titolo originale Lagaan: Once Upon a Time in India
Regia di Ashutosh Gowariker
Con Aamir Khan, Gracy Singh, Rachel Rachel Shelley, Paul Blackthorne, Suhasini Mulay
Bollywood esce dal suo splendido isolamento e ci ricorda come era il cinema d'intrattenimento quando lo si sapeva fare. Quasi 4 ore di ritmo, colori, musica. Una festa per gli occhi, una gioia per lo spirito. Ne voglio ancora!!!
Titolo originale Mulholland Drive
Regia di David Lynch
Con Naomi Watts, Justin Theroux, Ann Miller, Melissa George, Laura Harring, Dan Hedaya
Lynch "omaggia" Hollywood da par suo, immaginandola come la sede ideale di sogni pronti a rovesciarsi per la gioia degli inermi spettatori. Ma quando ci sono Laura Harring e Naomi Watts anche l'incubo più spaventoso può diventare attraente.
Titolo originale Minority Report
Regia di Steven Spielberg
Con Tom Cruise, Colin Farrell, Samantha Morton, Max Von Sydow, Kathryn Morris
Spielberg è un ottimista nato, ma il quadro della futura società che ipotizza per noi non è propriamente dei più incoraggianti. Da Huston a Kubrick, i fantasmi del cinema americano percorrono la storia e ci ricordano per l'ennesima volta che vedere non è
Titolo originale The Pianist
Regia di Roman Polanski
Con Adrien Brody, Thomas Kretschmann, Emilia Fox, Ed Stoppard
Apparentemente classicista, è un film che riserva schegge impazzite, fuoriuscite direttamente dalla vita e dalla filmografia di questo adorato regista, che avrà trovato alla fine la serenità personale, ma non ha smesso di farci riflettere sui mali del mon
Titolo originale The Lord of the Rings: The Fellowship of the Ring
Regia di Peter Jackson
Con Elijah Wood, Ian McKellen, Orlando Bloom, Christopher Lee, Ian Holm, Viggo Mortensen
Perchè la follia visionaria di Peter Jackson sia quando giocava col gore che quando affronta capisaldi della letteratura non conosce tregua.
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