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La fossa dei disperati

Regia di Georges Franju vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su La fossa dei disperati

di zombi
6 stelle

con un commento musicale strepitoso di maurice jarre, il film di franju è un onesto inno alla libertà contro un' arcaica quanto cieca istituzione come la psichiatria. pierre brasseur interpreta magistralmente un barone dei metodi repressivi della psichiatria, utilizzati come mero metodo per liberare la società dei suoi esemplari pericolosi e/o indesiderati. come dice alla perfezione e in maniera agghiacciante il signor gerane(jean galland, poche pose ma sublime): "la società è un gioco che bisogna imparare a giocare", e lo dice attraverso la bocca e il pensiero filmico di un avvocato, cioè di una di quelle persone che muovono il mondo. francois(mocky) il protagonista del film, è semplicemente un giovane irrequieto che non ha ancora trovato la maniera di mantenersi. adora le moto e le donne. con un rapporto conflittuale col padre che lo porta ad entrargli nottetempo in casa per rubargli dei soldi(di cui ha estremo bisogno)e per fargli un dispetto bruciandogli dei documenti molto importanti. il padre coglie l'occasione e minacciandolo con un rivoltella lo fa internare. l'istituto psichiatrico è diviso in dua ali. l'una tenuta dal repressivo varmont(brasseur)e l'altra gestita da emery(paul meurisse, altro grande)che cerca un approccio differente con i malati, più progressista e meno oppressivo. i due luminari sono in continuo scontro, tra l'altro i loro duetti sono esemplari di scarna e mirabile arte recitativa. se varmont cerca di curare l'inferno dei malati con lo scopo primario di toglierli dalla società per proteggere quest'ultima(bello il dialogo tra varmont e un prete sul come e sul quando vengono curate anime e inferni privati)emery invece si affanna per capire meglio ogni individuo e ogni infermità. non per niente heurtevent(aznavour) cerca in tutti i modi di farsi curare da quest'ultimo convinto in una riabilitazione. invece francois cerca solo di evadere, soprattutto dopo l'incontro chiarificatore che ha avuto col padre nell'ufficio di varmont. se francois a 25 è un immaturo che preferisce correre dietro alle donne con la moto piuttosto che cercarsi un lavoro, macinando debiti su debiti, il padre è uno squalo anaffettivo disgustato dal fatto che il figlio non abbia preso nulla da lui e invece somigli tutto alla madre morta annegata in circostanze chiarite penalmente, ma velate da un rancore figliale per come la madre veniva trattata. il film sembra un b-movie martellato da un'ossessionante colonna sonora e recitato strepitosamente da tutti gli attori. le malattie mentali sono mostri talmente oscuri e insondabili che uomini come varmont preferiscono rinchiudere tra 4 mura fingendo di curarle. ben consapevole che francois è dentro perchè il padre ce lo ha messo e heurtevent(grande interpretazione di aznavour)è un epilettico con il dispiacere immenso di non essere stato accettato dalla marina, per lui con un senso ben più ampio che quello di lavorare su di una nave. 

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