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Le infedeli

Regia di Steno, Mario Monicelli vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Le infedeli

di zombi
10 stelle

la vita può essere così..... ingiusta. un giovane bello e aitante lavora per un'agenzia d'investigazione. un giorno capita un signore distinto che chiede che venga seguita la moglie. naturalmente tutti credono che la signora abbia un'amante, ma invece il marito una volta pedinata e risultante candida di reputazione, s'inalbera e arriva a pagare 300mila lire perchè venga costruito un amante ad hoc per permettergli di divorziare e vivere felice e contento con una ragazzina(nel caso specifico marina wlady che avrà avuto 15 anni!!!). il giovane aitante e mica fesso si offre per fare da "esca" per fregare la moglie. da qui parte una ricognizione del bel mondo che conta, fatto di vecchi ricchi che sposano giovani ragazze, magari del popolo, e di mogli che cercano la felicità tra le braccia di giovanotti più o meno danarosi. a farne le spese una giovane cameriera creduta ladra, un pò da tutti, financo dalla sua padrona con la quale aveva instaurato un rapporto molto stretto, osteggiato dal marito di questa perchè poco consono e non adatto ai ruoli. monicelli e steno non hanno pietà e sferzano rasoiate come in DRESSED TO KILL, uccidendo ma dando al tempo alle vittime di rendersi conto che stanno morendo. naturalmente la classe borghese, la bella gente, la gente che conta, anche se presa a rasoiate dai registi la scampano, immuni da qualsivoglia rimorso o senso di colpa, sentimenti e termini completamente sconosciuti o rimossi per far posto alla nuova pelle scintillante da "gente al di sopra di ogni sospetto, solo per essere pieni di soldi e conoscenze". tutti che si affannano a dirsi "persone per bene" arrivando a negare l'evidenza e ponendosi nell'arrogante posizione di poter fare quello che vogliono. quindi il commissario che impotente di fronte all'assenza completa di prove per poter accusare chicchessia, si rivolge all'accusatrice del bel mondo non potendo far altro che alzare le spalle e chiederle di uscire. scossa, allucinata dalla realtà di quella situazione impugna un'arma e arriva a tirare il grilletto. sconvolgente ritratto di un modo di pensare di certa umanità che nonostante i 58 anni che ci separano dall'oggi, non ha mutato una virgola nel suo disarmante modo di essere. non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te, si tramuta nel faccio ciò che voglio perchè la mia posizione me lo permette. e se nel 52 era una serva(pregnante il disprezzo con cui viene pronunciata quella parola)a non avere la benché minima rilevanza in un mondo fatto di rituali da monarchia morente pronta per la ghigliottina, oggi sono tutti gli altri che si parano di fronte ad un ipotetico stile di vita. bellissima irene papas e bravissima anna-maria ferrero(credo) nel ruolo della servetta cesarina. la sua scena a commissariato è struggente.

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