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Le infedeli

Regia di Steno, Mario Monicelli vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Le infedeli

di woody
8 stelle

Non metterà totalmente alla berlina la faccia nascosta dell'alta borghesia, ma un sonoro schiaffo su quella lustra e scoperta lo assesta come si conviene. L'inizio trae in inganno: quel che appare come un semplice marito geloso smanioso di trovar conferme alle proprie fantasiose congetture riguardanti le presunte scappatelle della moglie - che noi vediamo all'inizio rivolgersi vergognoso ad una scalcagnata agenzia investigativa a tal pro - si rivelerà poi essere una persona assai viscida. Non sarà l'unica. Il bucefalo incaricato di seguir la di lui conserte si mette tosto al lavoro. Mentre le è alle calcagna incontra la sua ex-fidanzata e... Da qui in poi il quadro si amplierà fino ad inglobare diversi altri personaggi di due classi differenti. In primis, quelli benestati accumunati dalla licenziosità delle partner, dalla tracotanza e benessere derivanti dal proprio status e, soprattutto, dalle ripetute e sfrontate menzogne utilizzate come armi improprie per salvaguardar ad ogni costo apparenze già scalfite dalle abituali maldicenze - ma queste son accettabili giacché, si sa, che a gente di un certo livello va bene che il loro nome venga pronunciato nei salotti che contano in quanto interpretabile come distintivo segno di importanza (se ne sparli, purché se ne parli si suol intelligentemente dire) - che, però, mal si sposerebbero con la verità cosiddetta "vera". Dai mali della suddetta classe non è però immune nemmeno chi appartiene a quella sottostante. Difatti, una di loro ha convenientemente sposato un agiato straniero per sfuggir agli stenti della guerra (patendone per contrappasso altri). Un secondo, legato (e deluso da) alla prima, saprà ben adeguarsi allo sfavillante ambiente, scoprendone gli altarini e ricavando moneta sonante dalle sofisticate, lussuriose ma timorose di scandolo, dame del bel mondo. Mentre agli altri non resterà che accontentarsi servendoli, imitandone (pietosamente) abitudini e vezzi o facendone da capro espiatorio. Chi ne farà invece le spese, tra stupidi egoismi, meccaniche falsità, sciocchi capricci e sporche venalità, sarà per l'appunto una povera innocente di seconda classe. Riabilitarla e redimersi non sarà cosa da poco... Tanta carne al fuoco in questo sorprendente e bel dramma psico/analitico/sociale dalle progressive - ed inattese - tinte "giallo"/tragiche, assai tagliente in alcune circostanze (come nella plateale ed acida descrizione immaginifica che ne fa Osvaldo della soirée in villa tra volti intonacati, ipocriti saluti e suini al bagno in un clima di squallida decadenza), ma anche viscerale e di grande efficacia per l'astuto e tortuoso viluppo e per la vena velenifera che serpeggia di quando in quando. Il tutto all'insegna de "i panni sporchi si lavano in famiglia" anche e soprattutto in alto loco. Non possono saltare subito all'occhio, per concludere, le numerose, affascinanti e flessuose attrici presenti sul plateau: una cernita di prima scelta tra cui spiccano per bravura May Britt e Anna Maria Ferrero.

Su May Britt

Sbalorditiva: intensa, dolce e dallo sguardo vibrante. Mi sorprende che abbia girato così pochi film. Da rimarcare, per gli esteti, lo splendido volto di pesca e due occhi come calde more lucenti, per tacere dell'elegante silhouette mozzafiato. Altra aristocratica bellezza nordica cui non difetta il talento.

Su Anna Maria Ferrero

Parecchio mélo. Ha due occhioni che parlano da sé: 1) allorché viene condotta via dagli agenti e scambia uno sguardo esacerbato col fidanzato; 2) sul letto d'ospedale (che impressione!).

Su Gina Lollobrigida

Insospettabilmente in secondo piano, mi è piaciuta meno delle altre: troppo acquosa nei funesti eventi conclusiva.

Su Mario Monicelli

A chi darne i meriti? A lui o a Steno? Mah, arduo dilemma Quel che si può dire è che, sebbene non affondino completamente la spada nello sconveniente e non infieriscano fino in fondo contro fedifraghe, farisei, vigliacchi, calcolatori, riescono bene a metter in evidenza tutte le meschinità di una condotta "di classe" tutta tesa a vigilare sulle coperture di superficie incurante della corruzione che si propaga al di sotto di essa divorandola.

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